venerdì 24 settembre 2010

Bando Fotovoltaico a Torre dè Passeri

Di seguito pubblichiamo l'avviso per il bando relativo alla realizzazione di impianti fotovoltaici nel comune di Torre dè Passeri con scadenza prorogata al 04/10/2020. E' possibile trovare ogni informazione sul sito del comune.



SCADENZA PROROGATA AL 04.10.2010
REALIZZAZIONE IMPIANTI FOTOVOLTAICI DA INSTALLARE SU EDIFICI DI PROPRIETÀ COMUNALE, SCADENZA PROROGATA AL 04.10.2010 
Il Comune di Torre de’ Passeri – Piazza Papa Giovanni XXIII – CAP 65029 Tel. 085.8884321 - Fax 085.8884640, mail ufficiotecnico@comune.torredepasseri.pe.itIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
RENDE NOTO
che la presentazione delle offerte per la realizzazione chiavi in mano e la successiva manutenzione di impianti fotovoltaici da installare su edifici di proprietà comunale fissata al 13.09.2010 ore 12:30, è prorogata al 04.10.2010 alle ore 12.30 (Determinazione n. 68 del 07.09.2010).
Visto il nuovo decreto energia pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 197 del 24 Agosto 2010 e considerate le nuove tariffe incentivanti, si stabilisce il termine ultimo per l’entrata in esercizio degli impianti entro il 30.04.2011.I chiarimenti potranno essere richiesti entro il 20 settembre 2010 a mezzo fax al numero 085 8884640. L’apertura delle offerte in seduta pubblica è fissata alle ore 11.30 del giorno 06.10.2010. Restano inalterate tutte le altre prescrizioni previste nel bando di gara, nel capitolato d’appalto e nel disciplinare di gara.


Fotovoltaico Abruzzo

martedì 21 settembre 2010

Risparmio Energetico: gli isolanti termici

Come già mensionato nella guida per la detrazione IRPEF del 55% per interventi di risparmio energetico, tratteremo nello specifico il tema dell'isolamento. Spesso sentiamo parlare di questi prodotti, ma in realtà ne conosciamo ben poco. Ecco alcune notizie tecniche interessanti e utili a chi è in procinto di ristrutturare o edificare casa.
E considerando che oggi una abitazione ben isolata abbatte del 20% circa i costi di climatizzazione vi invitiamo a leggere attentamente quanto segue. 
Buona lettura!

I materiali isolanti
Gli interventi per ridurre le dispersioni in edifici esistenti tendono ad aumentare la resistenza al passaggio del calore attraverso l'involucro e quindi a diminuire la trasmittanza delle diverse strutture con l'inserimento di uno o più strati di isolanti.
La scelta dei materiali da utilizzare e la determinazione dei relativi spessori vengono effettuate in modo da rispettare i vincoli proposti dalle norme di legge e sulla base di precise valutazioni tecnico-economiche.
La legge 10/91 individua dei parametri e dei criteri che determinano in prima approssimazione la convenienza di interventi volti al risparmio energetico; vengono ad esempio considerati convenienti, e quindi finanziabili, quegli interventi che consentono un risparmio energetico, riferito al singolo componente, non inferiore al 20%.
A parità di salto di temperatura, il flusso termico è direttamente proporzionale alla trasmittanza dell'elemento considerato e si può pertanto ritenere che una riduzione del consumo energetico non inferiore al 20% comporti una pari riduzione della trasmittanza della struttura o meglio ad un corrispondente aumento della resistenza.

Lana di vetro
E'uno dei materiali più diffusi e di più facile impiego, specialmente fra i cultori del fai da te. Viene ottenuta a partire dagli stessi componenti minerali che vengono usati per la produzione del vetro che vengono fusi e fatti passare allo stato liquido attraverso una filiera da cui escono le fibre di vetro.
Il prodotto così ottenuto viene successivamente sottoposto a vari tipi di lavorazioni complementari quali la feltratura con resine organiche polimerizzate, l'accoppiamento con supporti di svariata natura, il confezionamento.
Gli impieghi consigliati sono fra i più svariati e dipendono in gran parte dalla densità. I prodotti a bassa densità (feltri, materassini) vanno bene per impieghi poco gravosi (isolamento di solai non calpestabili, all'intradosso delle coperture a falde o sotto il tavolato).
Da evitare assolutamente la posa in opera sotto caldana in calcestruzzo, in pavimentazioni calpestabili oppure negli isolamenti in intercapedine.
Se scelto in lastre ad alta densità, può essere impiegato in quasi tutte le applicazioni; occorre comunque fare attenzione per coibentazioni sottoposte a sollecitazioni meccaniche gravose o a pericoli di infiltrazioni di acqua (la lana di vetro teme molto la presenza di acqua o la possibilità di condensa al suo interno).
La conduttività termica varia da 0,038 W/m K per densità di 100 kg/m3 a 0,053 W/m K per 10 kg/m3.

Argilla espansa
Questo materiale è diventato comunissimo grazie ai numerosi impieghi nei campi più disparati. Viene ottenuta in diverse granulometrie dalla cottura a circa 1200 °C di particolari tipi di argilla che a quella temperatura si gonfiano e assumono la forma di tante piccole sferette. L'evaporazione di particolari gas contenuti all'interno conferisce alle palline una struttura rigida all'esterno e porosa all'interno.
Sciolta o leggermente imboiaccata, viene utilizzata  per sottopavimenti, coibentazione di solai, zavorra per coperture piane; in blocchi, per murature portanti ed isolanti; in conglomerato cementizio per calcestruzzi strutturali. Naturalmente per ottenere un efficace isolamento termico si devono mettere in opera spessori adeguati, da due a quattro volte rispetto a quelli necessari con lastre isolanti vere e proprie.
Il materiale base, la pallina di argilla espansa, può essere utilizzata in svariate maniere. In forma sfusa presenta una conduttività da 0,09 a 0,12 W/m K per densità da 280 a 450 kg/m3 mentre i calcestruzzi di argilla espansa hanno una conduttività variabile da 0,16 a 0,75 W/m K per densità da 500 a 1700 kg/m3.
Nei blocchi prefabbricati di argilla espansa, la conduttività varia fortemente, oltre che con la densità del materiale, anche con la forma del blocco e delle intercapedini di alleggerimento.

Vermiculite
Viene ricavata con un procedimento simile a quello dell'argilla espansa, riscaldando la materia prima, un materiale di silicato di alluminio e magnesio idrato, alla temperatura intorno ai 1000 °C; si provoca così l'espulsione dell'acqua presente nel minerale e l'ottenimento di caratteristici granuli a forma di piccole fisarmoniche.
Il materiale così ottenuto può essere usato sciolto o come inerte per manufatti vari.
La vermiculite sfusa viene utilizzata per riempire murature ad intercapedine esistenti adoperando una apposita macchina per insufflaggio.
In conglomerato cementizio viene invece utilizzata per la realizzazione di massetti, pavimenti e superfici praticabili in genere, intonaci esterni isolanti in miscele già predisposte.
Per materiale sfuso in granuli da 1 a 12 mm, la conduttività è pari a 0,077 W/mK; per calcestruzzi di vermiculite la conduttività varia da 0,13 a 0,15 W/m K per densità variabile da 250 a 400 kg/m3.

Sughero
Il sughero impiegato come isolante termico viene prodotto a partire dalla corteccia della omonima quercia; il prodotto grezzo viene frantumato e macinato, selezionato e depurato da scorie e successivamente riscaldato a 400 °C.
A questa temperatura i granuli di sughero si saldano fra di loro grazie alla espulsione della resina contenuta nei granuli stessi.
La produzione del sughero può comprendere fogli sottili per impieghi fonoisolanti, lastre rigide e materiale granulare sciolto.
Il sughero può essere impiegato in tutte le situazioni in cui l'isolante è protetto dalla presenza di acqua, in tutte le situazioni in cui sia richiesto anche l'isolamento acustico e nelle applicazioni soggette ad elevati carichi.
La conduttività termica varia da 0,043 W/m K per densità di 90 kg/m3 a 0,095 W/m K per 200 kg/m3.

Fibre di legno mineralizzate
Si tratta di prodotti caratterizzati da un discreto potere isolante costituiti dall'unione di fibre di legno trattate e da un legante che normalmente è cemento.
Si ottengono, come risultato finale, delle lastre rigide di vario spessore e con caratteristiche interessanti.
I pannelli di fibre vegetali mineralizzate presentano, oltre a discrete caratteristiche di isolamento termico, ottime prestazioni di tipo meccanico, di resistenza al fuoco e di assorbimento acustico. Trovano perciò largo impiego come componenti per le controsoffittature, nelle coperture al posto del tradizionale tavolato, come cassaforma a perdere nei muri di elevazione.
La conduttività varia da 0,085 a 0,11 W/m K per densità rispettivamente da 300 a 500 kg/m3.

Polistirene espanso
Conosciuto più comunemente con il nome di Polistirolo, è forse l'isolante più conosciuto ed anche quello più discusso per via di presunte "sublimazioni" (passaggio dallo stato solido a quello gassoso) del materiale.
Questa cattiva fama, che intendiamo subito smentire, è dovuta probabilmente all'impiego di prodotto di qualità scadente e di bassa densità per impieghi che invece avrebbero richiesto una densità più elevata. La realtà sul polistirene espanso è invece che, usato negli impieghi idonei e con la sicurezza di qualità garantita, rappresenta un materiale versatile, di durata illimitata e di costo contenuto.
Il polistirene espanso è un prodotto derivato dal petrolio e si ottiene con diversi procedimenti di lavorazione a partire dalla materia prima costituita dai granuli di polistirolo. Essi vengono fatti espandere a caldo formando delle perle le quali, confiandosi, si saldano le une alle altre, costituendo la classica struttura del materiale.
Partendo sempre dallo stesso materiale base, i granuli, attraverso il procedimento di estrusione, viene prodotto un tipo di polistirene particolare, l'estruso appunto, che per le sue caratteristiche del tutto particolari verrà trattato a parte.
Il polistirene espanso può presentarsi commercialmente sotto forma di lastre tagliate da blocchi o lastre preformate, stampate con pellicola superficiale.
Le perle di polistirene sciolte sono impiegate anche come componente di calcestruzzi ed intonaci alleggeriti ed isolanti.
Il polistirene espanso può essere impiegato per quasi tutti i lavori di coibentazione. E'particolarmente indicato per la realizzazione dei cappotti esterni dove risulta il materiale più idoneo e più diffuso. Da evitare soltanto gli isolamenti in condizioni non protette (raggi ultravioletti), di forte sollecitazione meccanica e di temperature elevate di lavoro.
La conduttività del polistirene espanso può variare notevolmente, oltre che con la densità, anche con il processo di produzione e quindi con la qualità.
Per il polistirene espanso sinterizzato, in lastre ricavate da blocchi, la conduttività varia da 0,045 W/m K, per una densità pari a 15 kg/m3, a 0,039 W/m K per una densità pari a 35 kg/m3.
Per il polistirene espanso in lastre stampate per termocompressione, la conduttività varia da 0,040 W/m K, per una densità pari a 20 kg/m3, a 0,039 W/m K per una densità pari a 30 kg/m3.
Polistirene espanso estruso
Viene ricavato dalla stessa materia prima impiegata per la produzione del polistirene espanso ma subisce un processo particolare di lavorazione, la estrusione, che gli conferisce caratteristiche decisamente interessanti e ne fa uno dei materiali isolanti di maggiore pregio qualitativo.
La massa del materiale, infatti risulta formata da minutissime celle perfettamente chiuse e non comunicanti che permettono alle lastre una eccellente tenuta all'acqua. Per contro, rispetto all'espanso, il polistirene estruso ha un costo decisamente più elavato.
Viene commercializzato essenzialmente in due versioni: con pelle superficiale di estrusione e senza pelle; il primo si comporta ancora meglio in presenza di acqua.
Il polistirene estruso è insostituibile in tutti gli impieghi in cui l'isolante è permanentemente o per lunga durata a contatto con acqua o umidità; in primo luogo, quindi, la soluzione dell'isolamento rovescio delle coperture piane, l'isolamento dall'esterno delle pareti controterra, ecc.
Naturalmente può essere impiegato vantaggiosamente anche per tutti quei lavori già citati per il polistirene espanso rispetto al quale ha però un costo decisamente più elevato.
Per le due classi di conduttività diffuse, il 30 kg/m3 e il 50 kg/m3 la conduttività vale rispettivamente 0,041 e 0,034 W/m K.

Poliuretano espanso
E'uno dei materiali isolanti più noti per via del suo elevato potere coibente. Il materiale viene prodotto mediante iniezione di componeti a rapida espansione fra i vari rivestimenti (carta bitumata, velovetro, ecc.) adatti all'impiego finale dell'isolante, fino a formare delle lastre piane di vario spessore.
Il poliuretano può venire altresì messo in opera direttamente sul posto di applicazione con tecnica dello spruzzaggio.
Il poliuretano è un ottimo isolante se usato correttamente per gli impieghi consigliati. Da evitare contatto ed esposizione ai raggi ultravioletti (luce) e all'acqua. Sono consigliati quindi tutti gli impieghi in cui l'isolante risulta protetto, come gli isolamenti di murature a doppia fodera, gli isolamenti di pavimenti e di solette, le coibentazioni di solai sotto una impermeabilizzazione a prova di qualsiasi infiltrazione e di formazione di condensa.
La conduttività termica delle lastre espanse in continuo è pari a circa 0,029 W/m K, con densità compresa tra 30 e 40 kg/m3.

martedì 14 settembre 2010

Risparmiare Energia in casa, consigli utili

A tutti sarà capitato di trovarsi a vedere dei programmi in TV dove esperti di settore danno diversi consigli su come risparmiare energia elettrica e non solo. 
Il conto è molto semplice, ma se si considerano i risparmi giornalieri la cifra è praticamente irrisoria. Alcuni accorgimenti posso far risparmiare circa 0,40 cent. euro al giorno. E' importante notare che in un anno di 365 giorni 0,40 cent. euro diventano 146,00 euro. Chiaramente questa cifra non rende ricchi nessuno, ma le strategie per consumare meno se applicate bene permettono di risparmiare molto, ma molto di più.

Di seguito, ecco alcuni semplici consigli per attuare un effettivo ed efficace risparmio energetico: l'ambiente e il vostro portafogli ve ne saranno grati!

Riscaldamento- Non coprire i caloriferi con tende o rivestimenti;
- riducendo di 1° C la temperatura nelle stanze si risparmia circa il 6 % di energia;
- ventilare i locali più volte al giorno creando correnti d'aria;
- provvedere regolarmente alla pulizia e alla manutenzione della caldaia;
- sfiatare i caloriferi all'inizio della stagione fredda.
I costi di riscaldamento possono essere ridotti drasticamente anche grazie a un buon isolamento termico della casa. Le caldaie e gli impianti che hanno più di 20 anni dovrebbero essere assolutamente sostituiti, sia perché in genere hanno perso efficienza, sia perché la tecnica della combustione, nel frattempo, ha fatto notevoli passi avanti. 


Acqua
- Quando ci si lava i denti, le mani o si fa la doccia, aprire il rubinetto solo per il tempo necessario a bagnarsi e a sciacquarsi;
- fare la doccia anziché il bagno;
- applicare regolatori di flusso sui rubinetti.
Frigorifero, congelatore e lavatrice- Scegliere il frigo e il congelatore di dimensioni adeguate all'effettivo fabbisogno    familiare;
- inserire nel frigo e nel congelatore soltanto cibi già freddi;
- asciugare il bucato preferibilmente all'aria, evitando l'impiego dell'asciugatrice;
- utilizzare lavatrice, asciugatrice e lavastoviglie solo a pieno carico;
- utilizzare il prelavaggio solo per la biancheria molto sporca;
- non lavare le stoviglie sotto l'acqua corrente.
Cucina- Durante la cottura dei cibi coprire pentole e padelle con il coperchio;
- in caso di lunghi tempi di cottura, usare la pentola a pressione;
- spegnere la piastra elettrica e il forno un po' prima della fine cottura, allo scopo di sfruttare il calore residuo.
Energia elettrica- Utilizzare lampadine a basso consumo;
- quando si abbandona una stanza, spegnere sempre la luce;
- se non utilizzati per ore, spegnere gli apparecchi elettrici (televisore, radio, macchina del caffé ecc.) con l'interruttore principale, evitando la funzione stand-by (anche la lucina rossa consuma energia).
Per conoscere i consumi energetici dei singoli elettrodomestici, una direttiva dell' Unione Europea prescrive che questi siano muniti di un'etichetta indicante la loro efficienza energetica. In questo modo al momento dell'acquisto si possono confrontare direttamente i consumi degli apparecchi con funzioni analoghe ed operare una scelta più consapevole.

domenica 12 settembre 2010

Incentivi stati per il risparmio energetico

Il vademecum per i lavori incentivati, la guida all'uso dei decreti e le guide dell'Agenzia delle Entrate


Vademecum
In questa sezione sono riepilogati tutti i lavori incentivati. Per ciascun tipo di lavoro è stata approntata una scheda riepilogativa dei requisiti tecnici richiesti e della documentazione da approntare. Si tratta, quindi, di un vero e proprio vademecum su cosa fare per chi ha intenzione di intraprendere uno dei lavori sotto indicati.

Chi, cosa e come
Relativamente al decreto edifici
Chi può fruire degli incentivi?
I beneficiari sono tutti i contribuenti, persone fisiche, professionisti, società e imprese che sostengono spese per l'esecuzione degli interventi su edifici esistenti, su loro parti o su unità immobiliari esistenti di qualsiasi categoria catastale, anche rurali, posseduti o detenuti.
Nell'ipotesi che gli interventi siano eseguiti attraverso contratti di locazione finanziaria (leasing), la detrazione compete all'utilizzatore ed è determinata in base al costo sostenuto dalla società concedente.
Cosa è agevolato?
Gli interventi citati e, in particolare per gli edifici esistenti,  i lavori di riqualificazione energetica su strutture opache verticali (pareti) o orizzontali (tetti, solai, pavimenti) o il montaggio di finestre comprensive di infissi.
Tuttavia gli interventi devono rispondere a determinati requisiti. Ad esempio, nuove finestre o interventi sui muri devono conferire all'edificio una buona capacità di isolamento che cambia a seconda della fascia climatica in cui è inserita la costruzione: in pratica, i lavori devono rispettare limiti di dispersione che sono chiaramente tabellati o per l'intero edificio o per il singolo elemento costruttivo oggetto dell'intervento (vedi decreto). Anche nel caso di installazione di pannelli solari o di sostituzione della caldaia, tali impianti devono rispondere alle specifiche tecniche riportate nel decreto.
Il rispetto dei limiti di dispersione e delle specifiche tecniche deve essere asseverato da un tecnico abilitato, iscritto al proprio Ordine o Collegio professionale. Per alcuni semplici interventi, tale asseverazione può essere sostituita da una dichiarazione del produttore dell'elemento posto in opera. Sono ammessi anche interventi su interi condomini ma in questo caso ciò che deve essere valutata è l'efficienza energetica complessiva.
Come viene concessa l'agevolazione?
Gli interessati devono incaricare un professionista abilitato alla progettazione che presenta al cliente una serie di proposte operative per ridurre le dispersioni termiche corredate da adeguata documentazione e, a fine lavori, da un attestato di qualificazione energetica, non più richiesto - dal 2008 - per interventi su finestre in singole unità immobiliari e per pannelli solari e dal 15/8/2009 anche per interventi su impianti termici. Il cliente realizza gli interventi, paga il professionista e l'impresa esecutrice con un bonifico bancario o postale e conserva tutte le fatture, la qualificazione energetica e l'asseverazione del professionista per eventuali controlli fiscali.
Da notare che, nei casi di riqualificazione energetica al contrario delle ristrutturazioni edilizie, non è necessario inviare domanda preventiva né altra documentazione all'Ufficio delle Imposte di Pescara. Gli unici documenti da inviare sono copia dell'eventuale attestato di certificazione o di qualificazione energetica e una scheda informativa - necessaria per il monitoraggio dell'iniziativa - all'ENEA attraverso la homepage di questo sito ottenendo ricevuta informatica.
Relativamente al decreto motori
Chi può fruire degli incentivi?
I beneficiari, come è ovvio, sono soprattutto imprese ma in generale possono esserlo tutti i contribuenti indistintamente purché utilizzatori finali dell'energia.
Nell'ipotesi che gli interventi siano eseguiti attraverso contratti di locazione finanziaria (leasing), la detrazione compete all'utilizzatore ed è determinata in base al costo sostenuto dalla società concedente.
Cosa è agevolato?
Gli interventi citati purché motori e variatori presentino un rendimento minimo conforme a quello indicato nell'allegato A al decreto e siano utilizzati in Italia.
Come viene concessa l'agevolazione?
I beneficiari devono conservare - per eventuali controlli degli Uffici finanziari - le fatture di acquisto e installazione degli apparecchi con l'indicazione della potenza e dei codici di identificazione. Per i motori, occorre conservare anche una certificazione del costruttore che attesti che il rendimento è superiore a quello minimo indicato nell'allegato A al decreto.
Inoltre, al fine di consentire un monitoraggio dell'iniziativa, l'utilizzatore deve inviare una scheda riepilogativa (allegato B [per i motori] o C [per gli inverter] al decreto) all'ENEA, ottenendo ricevuta, entro il 28 febbraio dell'anno successivo a quello in cui sono state effettuate le spese.
I beneficiari potranno usufruire della detrazione del 20% con la denuncia dei redditi relativa al periodo di imposta in cui hanno acquistato il motore o l'inverter. Sul decreto sono fissati tetti massimi di spesa per motori (tab. 1) e variatori (tab. 2) in funzione della taglia e importi a forfait per i costi di installazione. Qualora la spesa totale effettivamente sostenuta sia superiore alla massima consentita, la detrazione si applica su quest'ultima.

Guide dell'Agenzia delle Entrate
Consigliamo i nostri visitatori di consultare anche le guide predisposte dall'Agenzia delle Entrate per fruire sia delle agevolazioni del 55% per gli interventi di efficienza energetica che di quelle del 36% relative alle ristrutturazioni edilizie.
Le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico - La guida dell'Agenzia delle Entrate per le detrazioni del 55%
Le agevolazioni irpef per le ristrutturazioni edilizie - La guida dell'Agenzia delle Entrate per le detrazioni del 36%
 

Detrazione IRPEF del 55% per interventi di risparmio energetico sugli edifi ci

Quest’anno puoi detrarre dalla dichiarazione dei redditi fino al 55% delle spese effettuate per pannelli solari, caldaie, pompe di calore ad alta effi cienza, impianti geotermici a bassa entalpia, coibentazione pareti, tetti, solai e pavimenti, fi nestre e infi ssi, e lavori di riqualifi cazione energetica in generale. Di seguito la guida integrale, che puoi scaricare al seguente link... Guida Detrazione PDF
Se sei in procinto di ristrutturare casa o fare nuovo acquisti leggi quanto segue o scarica la guida in PDF, ti sarà molto utile.
È ora di cambiare!
Rendere le nostre abitazioni effi cienti energeticamente vuol dire
consumare meno energia a parità di comfort, quindi risparmiare! È
possibile ottenere risultati di effi cienza senza sacrifi ci, mantenendo lo
stesso benessere nelle abitazioni, o addirittura migliorandolo. Utilizzando
lampadine ed elettrodomestici ad alta effi cienza, diffusori idrici adatti,
spegnendo i led dei televisori e dei computer, potremmo risparmiare tra
il 15 e il 20% di energia l’anno.
Ad una spesa troppo alta di energia contribuiscono anche le dispersioni
termiche dovute al cattivo isolamento e ai vecchi impianti di riscaldamento
poco effi cienti presenti nelle nostre abitazioni.
Oggi la politica del governo incentiva gli interventi di risparmio energetico
offrendo rilevanti sgravi fi scali per lavori di ristrutturazione della casa
che ne migliorino l’effi cienza energetica utilizzando materiali isolanti,
installando pannelli solari, sostituendo il proprio impianto termico con
caldaie a condensazione, pompe di calore ad alta effi cienza, impianti
geotermici a bassa entalpia.
Intraprendere interventi di risparmio energetico signifi ca:
· consumare meno energia e ridurre subito le spese di riscaldamento
e condizionamento; · migliorare le condizioni di vita all’interno dell’appartamento,
migliorando il suo livello di comfort ed il benessere di chi vi soggiorna
e vi abita; · partecipare allo sforzo nazionale ed europeo per ridurre sensibilmente
i consumi di combustibile da fonti fossili; · proteggere l’ambiente in cui viviamo e contribuire alla riduzione
dell’inquinamento del nostro paese e dell’intero pianeta; · investire in modo intelligente e produttivo i nostri soldi.
Con interventi ben progettati, gli investimenti rientrano in tempi brevi,
grazie alla riduzione della bolletta energetica, anche in assenza di
incentivi. Le detrazioni li rendono particolarmente vantaggiosi.
La casa evoluta 1

Per avere garanzie sull’effi cacia degli interventi è auspicabile che un
tecnico svolga, preventivamente, una diagnosi energetica dell’edifi cio,
individui le soluzioni tecniche per migliorare le prestazioni ed effettui le
relative valutazioni economiche.
Due sono gli strumenti che garantiscono il cittadino sui risultati dei suoi
investimenti per l’effi cienza energetica:
➜ l’asseverazione, cioè la documentazione che attesta che l’intervento
possiede i requisiti tecnici richiesti dalla normativa per usufruire
delle detrazioni e che riguarda, ad esempio,la qualità energetica delle
fi nestre, il rendimento della caldaia, la garanzia di cinque anni per
i pannelli solari, ecc...;
➜ la certifi cazione/qualifi cazione energetica, un attestato che rispecchia
la situazione energetica successiva all’intervento di ristrutturazione
effettuato, e che fornisce indicazioni su possibili ulteriori interventi
migliorativi delle prestazioni energetiche dell’immobile con una loro
valutazione sintetica in termini di costi/benefi ci.
L’esperienza dell’applicazione di questa prassi su edifi ci condominiali
costruiti fi no agli anni ‘80 dimostra che si può ottenere una riduzione dei
consumi del 40%.
Gli interventi agevolati e
il periodo della detrazione
La legge fi nanziaria 2007 ha introdotto per i contribuenti una detrazione
dall’IRPEF o dall’IRES del 55% delle spese sostenute per gli interventi
di riqualifi cazione energetica effettuati sugli edifi ci esistenti. La legge
fi nanziaria 2008 (legge n. 244 del 24 dicembre 2007) ha prorogato gli
incentivi già previsti e ne ha introdotto di nuovi, per spese sostenute entro
il 31 dicembre 2010.
Possono usufruire della detrazione le persone fi siche, gli enti, le imprese,
(su beni strumentali all’esercizio delle attività) per le spese effettuate su
edifi ci o parti di edifi ci o su unità immobiliari di qualsiasi categoria catastale.
Per tutti gli interventi possono essere detratte le spese delle opere tecniche
e le spese per le prestazioni professionali necessarie alla loro realizzazione,
compresa la redazione dell’attestato di certifi cazione o di qualifi cazione
energetica e la eventuale asseverazione.

Gli interventi su edifi ci esistenti ammessi alla detrazione sono: · interventi di riqualifi cazione energetica globale di interi edifi ci · la coibentazione di chiusure orizzontali e verticali · la sostituzione di fi nestre comprensive di infi ssi · l’installazione di pannelli solari termici · la sostituzione completa o parziale di impianti di riscaldamento
con altri dotati di caldaie a condensazione o con pompe di calore ad
alta effi cienza o con impianti geotermici a bassa entalpia.
Per gli interventi realizzati dal 1° gennaio 2009, la detrazione dall’imposta
lorda è in cinque rate annuali di pari importo.
Per lo stesso intervento, queste detrazioni fi scali non sono cumulabili con
le detrazioni del 36% previste per la manutenzione straordinaria delle
abitazioni né con altre agevolazioni fi scali nazionali. Sono però compatibili
con la richiesta di titoli di effi cienza energetica (certifi cati bianchi) di cui al
Dl del 24 luglio 2004 del Ministero delle Attività Produttive di concerto con il
Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e con incentivi di diversa
natura che saranno indicati in un decreto di prossima emanazione.
Cosa fare per poter usufruire
della detrazione
· Per interventi di riqualifi cazione globale dell’edifi cio (comma 344) e
per interventi sull’involucro edilizio (comma 345), con l’esclusione
della sostituzione di fi nestre comprensive di infi ssi in singole
unità immobiliari, richiedere ad un tecnico abilitato l’attestato di
qualifi cazione energetica conforme all’allegato A del DM 19/2/2007.
(Con l’entrata in vigore delle "linee guida sulla certifi cazione
energetica" di cui al DM 26/6/09 attuativo del D. Lgs. 192/05, è
necessario produrre e conservare l'attestato di certifi cazione
energetica ma, ai soli fi ni delle detrazioni fi scali del 55%, si deve
trasmettere all'ENEA solo l'attestato di qualifi cazione energetica). · se necessaria, richiedere ad un tecnico abilitato l’asseverazione che
attesti che l’intervento risponda ai requisiti tecnici richiesti. · Nel caso di persona fi sica, effettuare i pagamenti tramite bonifi co
postale o bancario, dal quale risulti la causale del versamento (ossia gli
estremi della fattura da saldare e il riferimento alla legge Finanziaria
2008), il codice fi scale del benefi ciario della detrazione, la partita IVA o

il codice fi scale del soggetto a cui il versamento è destinato. · Compilare la scheda informativa relativa agli interventi realizzati,
conforme all’allegato E o all’allegato F del DM 19/02/2007 e
successive modifi cazioni e integrazioni. · Trasmettere all’ENEA, entro 90 giorni dalla fi ne dei lavori (intesa
come data del collaudo degli interventi), i seguenti documenti:
➜ copia dell’attestato di qualifi cazione energetica (se necessario)
➜ copia della scheda informativa (allegato E o F del DM del 19/2/2007 e
s.m.i.)
Questa documentazione deve essere trasmessa esclusivamente
compilando a video gli appositi moduli opportunamente predisposti
sul sito http://effi cienzaenergetica.acs.enea.it. Una volta inviati
i moduli telematicamente, il sito rilascerà ricevuta informatica
(C.P.I.D) valida a tutti gli effetti.
Solo in casi particolarmente complessi non riconducibili in
alcun modo ai modelli predisposti sul sito è possibile inviare la
documentazione per mezzo raccomandata con ricevuta semplice
all’indirizzo:
ENEA, Dipartimento ACS, via Anguillarese, 301 - 00123 Roma,
specifi cando come riferimento sulla busta “Riqualifi cazione
energetica. Anno….”, facendo ovviamente riferimento all’anno in
cui sono terminati i lavori. · Conservare ed eventualmente esibire, a richiesta della
Amministrazione Finanziaria, tutta la documentazione tecnica
(compresi gli originali cartacei dell’attestato di qualifi cazione
energetica e della scheda informativa), le fatture e i bonifi ci
comprovanti le spese effettivamente sostenute. Se gli interventi
sono effettuati su parti comuni degli edifi ci, va conservata ed
esibita anche copia della delibera assembleare e della tabella
millesimale di ripartizione delle spese; se i lavori sono effettuati
dal detentore dell’immobile, infi ne, va conservata la dichiarazione
del consenso ai lavori da parte del possessore.
Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 311/2006, le decisioni condominiali
possono essere adottate a maggioranza semplice nel caso in cui esista
un attestato di certifi cazione o una diagnosi energetica che individui gli
interventi da fare e ne attesti i risultati in termini di contenimento del
fabbisogno energetico.

Gli interventi ammessi
· Interventi di riqualifi cazione energetica. (art.1 comma 344)
Riguardano l’immobile nel suo complesso. La condizione per cui
sia detraibile dall’Irpef il 55% delle spese è che siano migliorate le
prestazioni energetiche dell’immobile. In particolare si richiede che
l’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale
risulti non superiore ai valori defi niti dall’Allegato A al DM 11/03/2008.
Per questi interventi è permessa una detrazione massima di 100.000 €,
pari a una spesa di 181.818,20 €.
La prestazione energetica di di un edifi cio è la quantità di energia annua
necessaria all’edifi cio, nell’ipotesi di un utilizzo standard dello stesso, per
i bisogni connessi alla climatizzazione (invernale ed estiva), la produzione
di acqua calda sanitaria, la ventilazione e l’illuminazione.
· Interventi sull’involucro edilizio. (art.1 comma 345)
Le condizioni affi nché sia detraibile il 55% delle spese sono che
dopo l’intervento siano ridotte le dispersioni termiche attraverso le
chiusure esterne e le fi nestre.
I valori di trasmittanza da rispettare, in funzione della zona climatica
dove sorge l’edifi cio, sono quelli indicati nella tabella 2 del D.M. 26
gennaio 2010.
Si fa presente che tutta la normativa incentivante, così come quella
tecnica relativa all’effi cienza energetica, è reperibile sul sito:
http://effi cienzaenergetica.acs.enea.it.
La trasmittanza termica è il fl usso di calore che passa attraverso una
parete per metro quadro di superfi cie della parete stessa e per grado
K di differenza tra la temperatura interna ad un locale e la temperatura
esterna o del locale attiguo.
Le spese ammesse sono quelle che riguardano: la fornitura e la
messa in opera di materiale coibente e di materiali ordinari per il
miglioramento delle caratteristiche termiche delle pareti esistenti
siano esse verticali o orizzontali; la demolizione e la ricostruzione
della chiusura; la sostituzione completa della vecchia fi nestra con

una nuova, comprensiva di infisso; il miglioramento dei componenti
vetrati esistenti con integrazioni e sostituzioni.
Nel caso della sola sostituzione di finestre comprensive di infissi,
l’asseverazione può essere sostituita da una certificazione del
produttore di detti elementi, che attesti il rispetto dei requisiti
richiesti.
Per questi interventi è possibile detrarre al massimo 60.000 €,
corrispondenti ad una spesa di 109.090,90 €.
· Installazione di pannelli solari (art. 1 comma 346) per la
produzione di acqua calda per usi domestici o industriali e per il
fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di
ricovero e cura, istituti scolastici e università. Le spese ammesse
a detrazione riguardano la fornitura e la posa in opera delle
apparecchiature termiche, meccaniche, elettriche e elettroniche,
delle opere idrauliche e murarie per la realizzazione di impianti
solari termici, anche integrati con impianti di riscaldamento. In
questo caso l’asseverazione deve attestare il rispetto dei seguenti
requisiti:
➜ che i pannelli solari e i bollitori impiegati siano garantiti per
almeno cinque anni;
➜ che gli accessori e i componenti elettrici ed elettronici siano
garantiti almeno due anni;
➜ che i pannelli solari dispongano di una certificazione di qualità
conforme alle norme UNI EN 12975 o UNI EN 12976, rilasciata
da un laboratorio accreditato;
➜ che l’installazione dell’impianto sia stata eseguita in conformità
ai manuali di installazione dei principali componenti.
Possono accedere alle detrazioni anche i pannelli solari realizzati
in autocostruzione: per questa tipologia di intervento, secondo
quanto disposto dal DM 06/08/09, in alternativa ai punti 1 e 3,
può essere prodotto l’attestato di partecipazione ad uno specifico
corso di formazione da parte del soggetto beneficiario.
Per questi interventi è possibile detrarre al massimo 60.000 €,
corrispondenti ad una spesa di 109.090,90 €.

· Interventi sugli impianti di riscaldamento. (art. 1 comma 347)
Riguardano la sostituzione di impianti di riscaldamento con impianti
dotati di caldaie a condensazione o pompe di calore ad alta efficienza
o impianti geotermici a bassa entalpia, e la messa a punto del sistema
di distribuzione. Le spese ammesse riguardano lo smontaggio e la
dismissione dell’impianto di riscaldamento esistente, la fornitura
e la posa in opera delle apparecchiature termiche, meccaniche,
elettriche e elettroniche, delle opere idrauliche e murarie per la
sostituzione dell’impianto; sono comprese anche le spese per la
messa a punto della rete di distribuzione, per i sistemi di trattamento
dell’acqua, per i dispositivi di controllo e regolazione e per i sistemi
di emissione.
Ricordiamo che non possono essere detratte le spese sostenute
nel caso di trasformazione dell’impianto centralizzato in impianti
individuali autonomi.
Nei casi in cui spetta la detrazione, l’asseverazione del tecnico deve
attestare il rispetto dei seguenti requisiti:
Per i nuovi impianti con caldaie a condensazione:
➜ Che siano installati generatori di calore a condensazione con un
rendimento termico utile, a carico, pari al 100% della potenza
termica utile nominale, maggiore o uguale a 93+2LogPn, dove
Log Pn è il logaritmo in base 10 della potenza utile nominale
del singolo generatore, espressa in kW, e dove per valori di Pn
maggiori di 400 kW si applica il limite massimo corrispondente a
400 kW; inoltre che siano installate ove tecnicamente compatibili
(secondo quanto previsto dal DM 06/08/09) valvole termostatiche a
bassa inerzia termica (o altra regolazione di tipo modulante agente
sulla portata) su tutti i corpi scaldanti, ad eccezione degli impianti
di climatizzazione invernale progettati e realizzati con temperature
medie del fluido termovettore inferiori a 45°C.
Nel caso di impianti aventi potenza nominale del focolare
maggiore o uguale a 100 kW, oltre al rispetto di quanto sopra,
l’asseverazione deve specificare:
• che sia stato adottato un bruciatore di tipo modulante;
• che la regolazione climatica agisca direttamente sul bruciatore;
• che sia stata installata una pompa di dipo elettronico a giri variabili.
Altri incentivi
CIRCOLARE 24/E del 27 aprile 2007 - Art. 1, comma 353, della legge 27
dicembre 2006 (Legge Finanziaria 2007) - IRPEF - Nuova detrazione di
imposta per la sostituzione di frigoriferi, congelatori e loro combinazioni
con apparecchi di classe energetica non inferiore ad A+. Modalità
applicative.
Per la sostituzione di frigoriferi o congelatori con altri di classe
energetica non inferiore ad A+ è prevista una detrazione dell’imposta
lorda pari al 20% del costo in un’unica rata fi no a un massimo di
200 euro. Occorre conservare la fattura o lo scontrino c.d. “parlante”
del pagamento e la documentazione fornita dal costruttore in cui
sia evidenziata la classe energetica. Inoltre, occorre approntare
e conservare un’autodichiarazione da cui risulti la tipologia
dell’apparecchio sostituito (frigorifero, congelatore, ecc.) e le
modalità utilizzate per lo smaltimento dello stesso con l’indicazione
dell’impresa a cui è stato consegnato il vecchio apparecchio. La legge
fi nanziaria 2008 ha prorogato l’agevolazione sino al 31/12/2010.
Adempimenti semplificati per la sostituzione di caldaiette individuali.
Nel caso di sostituzione di caldaie autonome tradizionali con caldaie
a condensazione di potenza nominale del focolare inferiore a 100kW,
l’asseverazione può essere sostituita da una certificazione del
produttore della caldaia a condensazione e delle valvole termostatiche
a bassa inerzia termica, che attesti il rispetto dei medesimi requisiti.
Per impianti con pompe di calore ad alta efficienza ovvero con
impianti geotermici a bassa entalpia:
➜ Per i lavori realizzati negli anni 2009 e 2010 devono essere
installate pompe di calore aventi un coefficiente di prestazione
(COP) e, qualora l’apparecchio fornisca anche il servizio di
climatizzazione estiva, un indice di efficienza energetica (EER),
almeno pari ai valori minimi fissati nell’allegato I del DM 06/08/09,
riferiti agli anni 2009 e 2010.
➜ Il sistema di distribuzione deve essere messo a punto e equilibrato
in relazione alle portate.
Qualora siano installate pompe di calore dotate di variatore di
velocità (inverter), i valori di COP e EER riportati nell’allegato I sono
ridotti del 5%.
Nel caso di sostituzione di impianto termico con pompa di calore ad alta
efficienza di potenza elettrica non superiore a 100kW, l’asseverazione
può essere sostituita da una certificazione del produttore che attesti
il rispetto dei medesimi requisiti.
Per questi interventi è possibile detrarre al massimo 30.000 €,
corrispondenti ad una spesa di 54.545,45 €.

Per saperne di più
La certifi cazione energetica degli edifi ci
Viene introdotta in Italia dal D.Lgs. n. 192 del 19 agosto del 2005, che recepisce
la direttiva europea 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia.
Si tratta di un documento che qualifi ca energeticamente l’edifi cio attraverso
la valutazione dei suoi “consumi” (in analogia a quanto avviene con le classi
energetiche degli elettrodomestici), ed ha anche lo scopo di individuare e
promuovere gli interventi di miglioramento più effi caci e convenienti.
La certifi cazione è già obbligatoria per i nuovi edifi ci. Per gli edifi ci
preesistenti l’obbligo di dotarsi della certifi cazione scatta al momento
della compravendita:
• dal 1° luglio 2007 per gli immobili di superfi cie utile superiore a 1.000
m2, se venduti in blocco;
• dal 1° luglio 2008 per quelli di superfi cie utile inferiore a 1.000 m2,
sempre se venduti in blocco;
• dal 1° luglio 2009, per le singole unità immobiliari.
Inoltre copia del certifi cato dovrà essere messa a disposizione del
conduttore in caso di locazione.
Ma la certifi cazione è obbligatoria anche nel caso di ristrutturazione di
edifi ci esistenti (nei casi indicati all’Art.3, comma 2 del D. Lgs. 192/2005).
In generale, la certifi cazione prevede che un professionista abilitato faccia
un check-up dell’edifi cio e, sulla base dei dati rilevati, ne calcoli i consumi
e ne attribuisca la classe energetica. Egli deve inoltre indicare gli interventi
utili a migliorare le prestazioni dell’edifi cio, quindi a diminuire i consumi
e salire alle classi superiori.
Infi ne, il Decreto 26 giugno 2009, in vigore dal 25 luglio 2009, con il fi ne
di perseguire un’applicazione omogenea della certifi cazione energetica
su tutto il territorio nazionale, ha introdotto le Linee guida nazionali per
la certifi cazione energetica degli edifi ci. Le nuove misure si applicano
alle Regioni e Province autonome che non hanno ancora provveduto, in
applicazione della Direttiva 2002/91/CE, ad adottare propri strumenti di
certifi cazione energetica degli edifi ci. Quelle che vi hanno già provveduto,
invece, devono adottare misure atte a favorire un graduale ravvicinamento
dei propri strumenti regionali alle nuove disposizioni.
I collettori solari
Sono anche detti pannelli solari termici e servono a catturare l’energia
che giunge dal Sole sulla Terra e ad utilizzarla per produrre acqua
calda ad una temperatura dell’ordine di 38-45°C. I collettori solari per la
produzione di acqua calda sono composti da una superfi cie piana simile
ad un radiatore, contenente al suo interno un liquido che, riscaldato dal
sole, permette di trasferire il calore assorbito all’acqua contenuta in un
serbatoio di accumulo, riscaldandola.
L’acqua calda prodotta da un collettore solare è mediamente pari a 80-
130 litri/giorno per ogni metro quadro di pannello installato. Per calcolare
le dimensioni del pannello solare da installare non si deve tener conto
dei m2 della casa, ma del numero dei membri della famiglia e quindi del
prevedibile consumo di acqua calda, pari a 30-50 litri/giorno a persona.
Mediamente occorre installare una superfi cie di pannelli solari di 2-3 m2
per coprire il fabbisogno di acqua calda di una famiglia di 3-5 persone.
Il pannello solare lavora bene nelle giornate di sole e, in minor misura,
anche con il cielo nuvoloso. Per poter disporre sempre di acqua calda è
indispensabile che nel serbatoio sia inserita una resistenza elettrica con
termostato tarato a circa 40°C.
In alternativa, se già esiste nella casa una caldaia istantanea a gas
a controllo elettronico per la produzione dell’acqua calda sanitaria,
possiamo collegare il sistema solare all’impianto termico esistente,
al quale fornirà acqua preriscaldata. Questa soluzione permette di
risparmiare sulla bolletta del gas e di disporre di acqua calda senza limiti
di consumo, utilizzando al massimo le capacità del pannello solare.
Le caldaie a condensazione
Sono attualmente le caldaie che utilizzano la tecnologia più avanzata.
Questa permette di recuperare parte del calore contenuto nei gas
di scarico sotto forma di vapore acqueo, consentendo un migliore
sfruttamento del combustibile e quindi il raggiungimento di rendimenti
più alti e una riduzione dei consumi.
Infatti, mentre nelle caldaie tradizionali i gas residui della combustione
sono espulsi ad una temperatura di circa 110 gradi, nella caldaia
a condensazione, prima di essere espulsi, i gas attraversano uno
scambiatore di calore, all’interno del quale il vapore acqueo condensa,
cedendo parte del calore latente di condensazione (da qui il nome)
all’acqua del circuito primario.

Il risultato è che i gas di scarico fuoriescono ad una temperatura di 40°C
e viene recuperato il calore che altrimenti sarebbe andato disperso. La
caldaia a condensazione, a parità di energia fornita, consuma meno
combustibile rispetto ad una di tipo tradizionale. Infatti, la quota di energia
recuperabile è dell’ordine del 16-17%.
Le caldaie a condensazione esprimono il massimo delle prestazioni quando
vengono utilizzate con impianti che funzionano a bassa temperatura (30-
50°C), come ad esempio con impianti a pannelli radianti, riscaldamento
a pavimento o a battiscopa.
I Riferimenti legislativi:
DECRETO del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412 (G.U. n. 96 del
14/10/1993),”Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione,
l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifi ci ai fi ni del contenimento
dei consumi di energia, in attuazione dell’art.4, comma 4, della legge 9 gennaio 1991,
n. 10” e sue modifi che e integrazioni.
DECRETO Legislativo 19 agosto 2005, n. 192, “Attuazione della direttiva 2002/91/
CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia” (S. O. n. 158 alla G.U. n. 222 del
23/9/2005) e sue modifi che e integrazioni.
Legge 27 dicembre 2006 n. 296 (fi nanziaria 2007). Disposizioni per la formazione
del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (S.O.G.U. n. 299 del 27/12/2006). Art. 1
commi dal 344 al 349.
Legge n. 244 del 24 dicembre 2007 (fi nanziaria 2008) articolo 1 comma 20 e 24.
DECRETO 19 febbraio 2007 - Disposizioni in materia di detrazioni per le spese di
riqualifi cazione energetica del patrimonio edilizio esistente, ai sensi dell’art. 1, comma
349 della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
DECRETO 07 aprile 2008 - Disposizioni in materia di detrazioni per le spese di
riqualifi cazione energetica del patrimonio edilizio esistente, ai sensi dell’art. 1, comma
349 della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
DECRETO legislativo 29 novembre 2008, n°185 coordinato con la legge di conversione
28 gennaio 2009 n°2 “Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e
impresa per ridisegnare in funziona anti-crisi il quadro strategico nazionale”.
DECRETO 26 giugno 2009 “Linee guida nazionali per la certifi cazione energetica degli edifi ci”
DECRETO 06 agosto 2009 - Disposizioni in materia di detrazioni per le spese di
riqualifi cazione energetica del patrimonio edilizio esistente, ai sensi dell’art. 1, comma
349 della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
DECRETO 26 gennaio 2010 “Aggiornamento del decreto 11 marzo 2008 in materia di
riqualifi cazione energetica degli edifici”

sabato 11 settembre 2010

Guida sul Fotovoltaico ENEA

Di seguto la guida sul Fotovoltaico e sul Conto Energia elaborata dall'Ente Nazionale per le nuove Tecnologie, Energie e Ambiente (ENEA). E' possibile scaricare l'intera guia in formato PDF al seguente link... Guida Fotovoltaico ENEA o leggere quanto segue. Buona lettura!

L’ENERGIA FOTOVOLTAICA
Gli impianti fotovoltaici consentono di trasformare, direttamente e istantaneamente, l’energia solare in energia elettrica senza l’uso di alcun combustibile.
Producono elettricità là dove serve, non richiedono praticamente manutenzione, non danneggiano l’ambiente e offrono il vantaggio di essere costruiti “su misura”, secondo le reali necessità dell’utente.
Il costo per la realizzazione di un impianto è ancora piuttosto elevato, ma installare un impianto fotovoltaico diventa economicamente conveniente quando intervengono forme di incentivazione finanziaria da parte dello Stato come è avvenuto negli anni passati con il programma “Tetti fotovoltaici” e come sta avvenendo adesso con il “Conto energia”.
Le fonti rinnovabili di energia Le fonti rinnovabili di energia sono quelle fonti che, a differenza dei combustibili fossili, possono essere considerate virtualmente inesauribili e che hanno un impatto sull’ambiente trascurabile.
Comprendono l’energia solare e quelle che da essa derivano: l’energia idraulica, eolica, delle biomasse, delle onde e delle correnti. Inoltre, sono considerate tali anche l’energia geotermica, i rifiuti e l’energia dissipata sulle coste dalle maree. Con opportune tecnologie le fonti rinnovabili di energia possono essere convertite in energia secondaria utile che può essere termica, elettrica, meccanica e chimica.
Le fonti rinnovabili di energia sono uno degli strumenti individuati a livello internazionale sia per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra previsto dal Protocollo di Kyoto che per ridurre la dipendenza economica dai paesi produttori di petrolio. Per promuoverne la diffusione, l’Unione Europea ha fissato l’obiettivo, da raggiungere entro il 2010, di una produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili pari al 22% del consumo totale. L’Italia, come Stato membro, ha adottato le direttive europee e a partire dagli anni ‘90 promuove sistemi di incentivazione economica.
C U R I O S I T À
Energia Fotovoltaica (FV) significa letteralmente “elettricità prodotta dalla luce”; “foto” deriva dal greco “phos” che significa “luce”, e “Volt” dallo scienziato italiano Alessandro Volta inventore della pila.
PRODUZIONE DI ENERGIA
PER FONTE RINNOVABILE, ITALIA 2004

idroelettrico 57,8%
biomassa
e rifiuti  30,5%
PRODUZIONE DI ELETTRICITÀ
PER FONTE RINNOVABILE, ITALIA 2004

idroelettrico 76,48%
biomasse
e RSU  10,01%

ENERGIA DAL SOLE
La tecnologia fotovoltaica consente di trasformare, direttamente e istantaneamente, l’energia solare in energia elettrica senza l’uso di alcun combustibile. Essa sfrutta il cosiddetto “effetto fotoelettrico”, cioè la capacità che hanno alcuni semiconduttori opportunamente trattati, “drogati”, di generare elettricità se esposti alla radiazione luminosa.

MA QUANTA ENERGIA CI ARRIVA DAL SOLE?
All’interno del sole, a temperature di alcuni milioni di gradi centigradi, avvengono incessantemente
reazioni termonucleari di fusione che liberano enormi quantità di energia sottoforma di
radiazioni elettromagnetiche.
Una parte di questa energia, dopo aver attraversato l’atmosfera, arriva al suolo con un’intensità
di circa 1.000W/m2 (irraggiamento al suolo in condizioni di giornata serena e Sole a mezzogiorno).
Questo enorme flusso di energia che arriva sulla Terra è pari a circa 15.000 volte l’attuale consumo
energetico mondiale.
Di questa energia, però, solo una parte può essere utilizzata dagli impianti fotovoltaici.
L’ENERGIA UTILE
La quantità di energia solare che arriva sulla superficie terrestre e che può essere utilmente “raccolta”
da un dispositivo fotovoltaico dipende dall’irraggiamento del luogo.
L’irraggiamento è, infatti, la quantità di energia solare incidente su una superficie unitaria in
un determinato intervallo di tempo, tipicamente un giorno (kWh/m2/giorno).
Il valore istantaneo della radiazione solare incidente sull’unità di superficie viene invece denominato
radianza (kW/m2).
L’irraggiamento è influenzato dalle condizioni climatiche locali (nuvolosità, foschia ecc..) e dipende
dalla latitudine del luogo, cresce cioè quanto più ci si avvicina all’equatore.
In Italia, l’irraggiamento medio annuale varia dai 3,6kWh/m2/giorno della pianura padana ai
4,7kWh/m2/giorno del centro Sud e ai 5,4kWh/m2/giorno della Sicilia.

Nel nostro paese, quindi, le regioni ideali per lo sviluppo del fotovoltaico sono quelle meridionali
e insulari anche se, per la capacità che hanno di sfruttare anche la radiazione diffusa,
gli impianti fotovoltaici possono essere installati anche in zone meno soleggiate.
In località favorevoli è possibile raccogliere annualmente circa 2.000kWh da ogni metro quadrato
di superficie, il che è l’equivalente energetico di 1,5 barili di petrolio per metro quadrato.

UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Un impianto fotovoltaico è essenzialmente costituito da un “generatore”, da un “sistema di
condizionamento e controllo della potenza” e da un eventuale “accumulatore” di energia, la
batteria, e naturalmente dalla struttura di sostegno.
IL GENERATORE FOTOVOLTAICO
Il componente elementare di un generatore fotovoltaico è la cella. È lì che avviene la conversione
della radiazione solare in corrente elettrica.
Essa è costituita da una sottile fetta di un materiale semiconduttore, quasi sempre silicio opportunamente
trattato, dello spessore di circa 0,3mm. Può essere rotonda o quadrata e può avere
una superficie compresa tra i 100 e i 225cm2.

La cella si comporta come una minuscola batteria e nelle condizioni di soleggiamento tipiche
dell’Italia (1kW/m2), alla temperatura di 25°C fornisce una corrente di 3A, con una tensione di
0,5V e una potenza pari a 1,5-1,7Wp
In commercio troviamo i moduli fotovoltaici che sono costituiti da un insieme di celle.
I più diffusi sono costituiti da 36 celle disposte su 4 file parallele collegate in serie. Hanno superfici
che variano da 0,5 a 1m2 e permettono l’accoppiamento con gli accumulatori da 12Vcc
nominali.
Più moduli collegati in serie formano un pannello, ovvero una struttura comune ancorabile al
suolo o ad un edificio.
Più pannelli collegati in serie costituiscono una stringa.
Più stringhe, collegate generalmente in parallelo per fornire la potenza richiesta, costituiscono
il generatore fotovoltaico.

Dal punto di vista elettrico non ci sono praticamente limiti alla produzione di potenza da sistemi
fotovoltaici, perché il collegamento in parallelo di più file di moduli, le “stringhe”, consente
di ottenere potenze elettriche di qualunque valore. Il trasferimento dell’energia dal sistema
fotovoltaico all’utenza avviene attraverso ulteriori dispositivi necessari a trasformare la corrente
continua prodotta in corrente alterna, adattandola alle esigenze dell’utenza finale.
IL SISTEMA DI CONDIZIONAMENTO E CONTROLLO DELLA POTENZA
È costituito da un inverter, che trasforma la corrente continua prodotta dai moduli in corrente
alternata; da un trasformatore e da un sistema di rifasamento e filtraggio che garantisce la qualità
della potenza in uscita. Trasformatore e sistema di filtraggio sono normalmente inseriti all’interno
dell’inverter.
È chiaro che il generatore fotovoltaico funziona solo in presenza di luce solare.
L’alternanza giorno/notte, il ciclo delle stagioni, le variazioni delle condizioni meteorologiche
fanno sì che la quantità di energia elettrica prodotta da un sistema fotovoltaico non sia costante
né al variare delle ore del giorno, né ne al variare dei mesi dell’anno. Ciò significa che, nel caso
in cui si voglia dare la completa autonomia all’utenza, occorrerà o collegare gli impianti alla
rete elettrica di distribuzione nazionale o utilizzare dei sistemi di accumulo dell’energia elettrica
che la rendano disponibile nelle ore di soleggiamento insufficiente.

LE APPLICAZIONI DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI
Gli impianti fotovoltaici sono dunque sistemi che
convertono l’energia solare direttamente in energia
elettrica.
Le potenze generate da questi dispositivi variano
da pochi a diverse decine di Watt, a seconda
delle dimensioni e delle tecnologie adottate.
Secondo il tipo di applicazione a cui l’impianto
è destinato, le condizioni di installazione,
le scelte impiantistiche, il grado
di integrazione nella struttura edilizia
con cui si interfaccia, si distinguono
varie tipologie di impianto.
IMPIANTI ISOLATI
(STAND-ALONE)
Sono impianti non collegati alla
rete elettrica e sono costituiti
dai moduli fotovoltaici,
dal regolatore di carica e da un sistema di
batterie che garantisce l’erogazione di corrente
anche nelle ore di minore illuminazione
o di buio. La corrente generata dall’impianto
fotovoltaico è una corrente continua.
Se l’utenza è costituita da apparecchiature
che prevedono una alimentazione
in corrente alternata è necessario anche
un convertitore, l’inverter.
Questi impianti risultano tecnicamente ed
economicamente vantaggiosi nei casi in cui la rete elettrica è assente o difficilmente raggiungibile.
Infatti, spesso sostituiscono i gruppi elettrogeni.
In Italia sono stati realizzati molti impianti fotovoltaici di elettrificazione rurale e montana soprattutto
nel Sud, nelle isole e sull’arco alpino.
Attualmente le applicazioni più diffuse servono ad alimentare:
• apparecchiature per il pompaggio dell’acqua, soprattutto in agricoltura;
• ripetitori radio, stazioni di rilevamento e trasmissione dati
(meteorologici e sismici), apparecchi telefonici;
• apparecchi di refrigerazione, specie per il trasporto medicinali;
• sistemi di illuminazione;
• alimentazione dei servizi nei camper;
• impianti pubblicitari, ecc.
IMPIANTI COLLEGATI ALLA RETE (GRID-CONNECTED)
Sono impianti stabilmente collegati alla rete elettrica. Nelle ore in cui il generatore fotovoltaico
non è in grado di produrre l’energia necessaria a coprire la domanda di elettricità, la rete
fornisce l’energia richiesta. Viceversa, se il sistema fotovoltaico produce energia elettrica
in più, il surplus può essere trasferito alla rete o accumulato. Un inverter trasforma la corrente
continua prodotta dal sistema fotovoltaico in corrente alternata.
I sistemi connessi alla rete, ovviamente, non hanno bisogno di batterie perché la rete di distribuzione
sopperisce alla fornitura di energia elettrica nei momenti di indisponibilità della
radiazione solare.

Anche se sono stati realizzati impianti centralizzati di produzione di energia elettrica fotovoltaica
di grande potenza (multimegawatt), come quello dell’ENEA a Monte Aquilone (Foggia),
attualmente si vanno sempre più diffondendo, grazie anche agli incentivi pubblici, piccoli sistemi
distribuiti sul territorio con potenza non superiore a 20kWp. Gli impianti più diffusi hanno
potenze tra 1,5 e 3kWp. Questi impianti vengono installati sui tetti o sulle facciate degli edifici,
e contribuiscono a soddisfare la domanda di energia elettrica degli utenti.
GLI IMPIANTI INTEGRATI NEGLI EDIFICI
Essi costituiscono una delle più promettenti applicazioni del fotovoltaico. Si tratta di
sistemi che vengono installati su costruzioni civili o industriali per essere collegati alla
rete elettrica di distribuzione in bassa tensione.
La corrente continua generata istantaneamente dai moduli viene trasformata in corrente
alternata e immessa nella rete interna dell’edificio utilizzatore, in parallelo alla rete
di distribuzione pubblica.
In questo modo può essere,
a seconda dei casi, consumata
dall’utenza locale oppure
ceduta, per la quota eccedente
al fabbisogno, alla
rete stessa.
I moduli fotovoltaici possono
essere utilizzati come
elementi di rivestimento degli
edifici anche in sostituzione
di componenti tradizionali.
A questo scopo l’industria
fotovoltaica e quella del settore
edile hanno messo a
punto moduli architettonici
integrabili nella struttura
dell’edificio che trovano
sempre maggiore
applicazione nelle facciate
e nelle coperture
delle costruzioni.
La possibilità di integrare
i moduli fotovoltaici
nelle architetture e
di trasformarli in componenti
edili ha notevolmente ampliato gli orizzonti di applicazione del fotovoltaico e quelli
dell’architettura che sfrutta questa forma di energia.
Un impiego di particolare interesse è rappresentato, infatti, dalle “facciate fotovoltaiche”.
I moduli per facciata sono composti da due lastre di vetro fra le quali sono interposte celle di
silicio tenute insieme da fogli di resina. La dimensione di questi moduli può variare da 50x50cm
a 210x350cm.
Inoltre, dal momento che tanto più bassa è la temperatura dei moduli fotovoltaici durante l’irraggiamento
solare, maggiore è il loro rendimento energetico, le facciate fotovoltaiche trovano
la loro migliore applicazione nelle zone “fredde” delle facciate (parapetti, corpi ascensore e
altre superfici opache) sempre che siano orientati verso Sud-Est o Sud-Ovest e non si trovino
in una zona ombreggiata.
L’impiego di tali moduli fotovoltaici può essere di grande utilità come schermi frangisole o per
ombreggiare ampie zone nel caso delle coperture.

QUANTA ENERGIA PRODUCE UN IMPIANTO
FOTOVOLTAICO?
La quantità di energia prodotta da un generatore fotovoltaico varia nel corso dell’anno e dipende
da una serie di fattori come la latitudine e l’altitudine del sito, l’orientamento e l’inclinazione
della superficie dei moduli, e le caratteristiche di assorbimento e riflessività del territorio
circostante.
A titolo indicativo alle latitudini dell’Italia centro-meridionale un metro quadrato di moduli può
produrre in media 0,3-0,4kWh al giorno nel periodo invernale, e 0,6-0,8kWh in quello estivo.

La tabella seguente dà un’indicazione di massima della “capacità produttiva” di un impianto
fotovoltaico connesso alla rete. Vengono indicati, per tre localizzazioni diverse, i kWh elettrici
generati mediamente in un anno e immessi in rete, per ogni metro quadrato di moduli in silicio
monocristallino e in silicio policristallino, per un impianto di potenza nominale pari ad
1kWp (si tenga conto che esso corrisponde a circa 8m2 di moduli in silicio cristallino e a 10m2
di quelli in silicio policristallino).
CAPACITÀ PRODUTTIVA DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Localizzazione Moduli in Moduli in Energia utile
dell’impianto silicio monocristallino silicio policristallino per1 kWp installato
kWh/(m2 anno) kWh/(m2 anno) kWh/(kWp anno)
NORD 150 130 1.080
CENTRO 190 160 1.350
SUD 210 180 1.500

DOVE E COME POSIZIONARE UN IMPIANTO
FOTOVOLTAICO
Per ottenere la massima produzione di energia, in fase di progettazione di un impianto, bisogna
studiare l’irraggiamento e l’insolazione del sito. Questo consente di decidere l’inclinazione
e l’orientamento della superficie del dispositivo captante.
Per la latitudine del nostro Paese, la posizione ottimale della superficie del pannello risulta
quella a copertura dell’edificio con esposizione a Sud e con un angolo di inclinazione di circa
20-30° rispetto al piano orizzontale. Ma anche la disposizione sul piano verticale del palazzo,
cioè in facciata, riesce a conseguire ottimi risultati. L’importante è, naturalmente, posizionare
il pannello in modo da evitare zone d’ombra.
DIMENSIONI E COSTI
La dimensione dell’impianto sarà funzione dell’energia richiesta. Questa determinerà, la potenza
da installare, il numero di moduli necessari, il costo del sistema e il costo del kilowattora elettrico
generato. Per confrontare i costi tra l’energia prodotta tra la fonte solare e quella tradizionale,
bisognerebbe parlare di “valore” dell’energia piuttosto che di costo: il kWh prodotto con
la fonte fotovoltaica non ha la stessa qualità di quello prodotto con le fonti convenzionali. La
produzione di elettricità da impianti termoelettrici tradizionali, infatti, è gravata da un costo nascosto
che viene pagato, spesso inconsapevolmente, dalla collettività. Bisogna infatti tener conto
dei danni sociali e ambientali che le forme tradizionali di generazione energetica comportano,
che sono difficilmente monetizzabili, ma che meritano una più adeguata considerazione.
I costi di un impianto fotovoltaico sono anche fortemente dipendenti dal tipo di applicazione
e di installazione, e sono in continua evoluzione.
Ad esempio, il costo di realizzazione, chiavi in mano, di un impianto fotovoltaico connesso alla
rete può essere stimato nell’ordine dei 7.000€/kWp, dove il valore superiore si riferisce ad
impianti di piccola taglia e quello inferiore a quelli di taglia elevata.

FACCIAMO UN ESEMPIO
Prendiamo in considerazione una famiglia di 4 persone che vive nell’Italia centrale.
Il consumo elettrico medio annuo è di circa 2.500kWh. Per far fronte a tale domanda di energia
si può utilizzare un impianto fotovoltaico con moduli in silicio policristallino che sono i più economici.
CHE DIMENSIONI DOVRÀ AVERE L’IMPIANTO?
Tenendo conto che, come si può notare dalla tabella precedente, un metro quadrato di moduli
in silicio policristallino installato in Italia centrale produce 160kWh all’anno, bisognerà installare
una superficie di 16 metri quadrati di moduli.
Considerando che ogni modulo occupa 0,5m2, saranno dunque necessari 32 moduli.
Ai costi di mercato attuali, il costo di questo impianto può essere stimato in circa 15.000€, IVA
esclusa.
QUANTO COSTA IL CHILOWATTORA?
Per questo impianto il costo del chilowattora è di circa 0,34€, IVA esclusa. Questo valore è
calcolato tenendo conto del costo dell’investimento, del costo di manutenzione annuo dell’impianto,
del numero di chilowattora prodotti in un anno e della durata dell’impianto, di solito
considerata superiore ai 30 anni.
Il costo di produzione dell’energia elettrica prodotta con un impianto fotovoltaico è quindi ancora
troppo elevato per competere con quello da fonti fossili, che è di circa 0,18€ a kWh.
Però, installare un impianto fotovoltaico diventa economicamente conveniente quando intervengono
forme di incentivazione finanziaria da parte dello Stato.
Per riassumere possiamo dire che l’energia fotovoltaica richiede un forte impegno di capitale
iniziale e basse spese di mantenimento: si può dire che “è come se si comprasse in anticipo
l’energia che verrà consumata nei prossimi anni”.
Una volta il recuperato l’investimento, per il resto della vita utile dell’impianto si dispone di
energia praticamente a costo zero”. Quindi, dotare la propria casa, azienda, ufficio od altro
di un impianto di questo genere, usufruendo dei contributi pubblici, può rivelarsi un buon investimento.
I BENEFICI AMBIENTALI
L’energia elettrica prodotta con il fotovoltaico ha un costo nullo per combustibile: per ogni kWh
prodotto si risparmiano circa 250 grammi di olio combustibile e si evita l’emissione di circa
700 grammi di CO2, nonché di altri gas responsabili dell’effetto serra, con un sicuro vantaggio
economico e soprattutto ambientale per la collettività .
Si può valutare in 30 anni la vita utile di un impianto (ma molto probabilmente essi dureranno
molto di più); il che significa che un piccolo impianto da 1,5kWp, in grado di coprire i due

terzi del fabbisogno annuo di energia elettrica di una famiglia media italiana (2.500kWh), produrrà,
nell’arco della sua vita efficace, quasi 60.000kWh, con un risparmio di circa 14 tonnellate
di combustibili fossili, evitando l’emissione di circa 40 tonnellate di CO2.

ALCUNE RACCOMANDAZIONI
Realizzare un impianto fotovoltaico non è troppo complesso, ma è un lavoro che va affidato a
degli specialisti. È utile comunque conoscere alcune prescrizioni e raccomandazioni a cui attenersi
nelle fasi di progettazione e poi di messa in opera.
Le strutture di supporto devono essere realizzate in modo da durare almeno quanto l’impianto,
cioè 25-30 anni, e devono essere montate in modo da permettere un facile accesso ai moduli
per la sostituzione e la pulizia, e alle scatole di giunzione elettrica, per l’ispezione e la manutenzione.
Esse devono, altresì, garantire la resistenza alla corrosione ed al vento.
I generatori fotovoltaici collocati sui tetti e sulle coperture non devono interferire con la impermeabilizzazione
e la coibentazione delle superfici e in alcuni casi possono richiedere la
creazione di passerelle fisse o mobili.
Fra i moduli è necessario interporre uno spazio vuoto, da un minimo di 5mm, per i generatori
posti parallelamente e a poca distanza da altre superfici fisse, fino a 5cm, per i generatori sui
quali la pressione del vento può raggiungere valori elevati.
In caso di montaggio dei moduli su tetti o su facciate, è indispensabile che fra i moduli e la superficie
rimanga uno spazio (4-6cm) tale da assicurare una buona circolazione d’aria e quindi
un buon raffreddamento della superficie del modulo.
I cavi elettrici e le scatole di derivazione e di interconnessione devono essere di dimensione
idonea, rispondenti alle norme elettriche e assicurare il prescritto grado di isolamento, di protezione
e di impermeabilizzazione richiesto.

LA MANUTENZIONE
La manutenzione di un impianto fotovoltaico è riconducibile a quella di un impianto elettrico.
Infatti i moduli, che rappresentano la parte attiva dell’impianto che converte la radiazione solare
in energia elettrica sono costituiti da materiali praticamente inattaccabili dagli agenti atmosferici,
come è dimostrato da esperienze in campo ed in laboratorio.
È consigliabile effettuare con cadenza annuale una ispezione visiva, volta a verificare l’integrità
del vetro che incapsula le celle fotovoltaiche costituenti il modulo.
Per la parte elettrica è necessario effettuare una verifica, con cadenza annuale, dell’isolamento
dell’impianto verso terra, della continuità elettrica dei circuiti di stringa e del corretto funzionamento
dell’inverter.

GLI INCENTIVI STATALI
Già da qualche anno il governo italiano promuove la diffusione della tecnologia fotovoltaica
attraverso un sistema di incentivi finanziari.
Ricordiamo il Programma Tetti Fotovoltaici (2001-2003) che ha erogato contributi in conto capitale
per la costruzione di impianti fotovoltaici di piccola potenza (da 1 a 50kWp) collegati alla
rete elettrica.
Dal 19 settembre 2005 è in vigore il Conto Energia che prevede non più un contributo per la
costruzione dell’impianto fotovoltaico ma la remunerazione dei kWh prodotti ad un prezzo superiore
a quello di mercato per un periodo di 20 anni. Quindi, chi autoproduce energia con impianti
fotovoltaici non solo non dovrà più pagare le bollette all’azienda locale distributrice (salvo
le spese fisse pari a circa 30€ l’anno) ma incasserà addirittura, per ben 20 anni, un contributo
proporzionale alla quantità di energia prodotta.

COSA È IL CONTO ENERGIA?
Il Conto Energia un particolare incentivo per l’installazione degli impianti fotovoltaici grid connected
(connessi alla rete) da 1kWp a 1MWp. Prevede la remunerazione per 20 anni, da parte
del Gestore della Rete di trasmissione Nazionale (GRTN), dei kWh prodotti dall’impianto fotovoltaico
ad un prezzo superiore a quello di mercato.
Il meccanismo italiano del Conto Energia può essere considerato una sorta di “sistema di incentivazione
misto o ibrido”. Infatti, l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico beneficerà
della tariffa incentivante sia se autoconsumata sia se immessa nella rete pubblica locale.
CHI PUÒ BENEFICIARE DELLA TARIFFA INCENTIVANTE?
Possono presentare domanda le persone fisiche e giuridiche quindi privati, aziende, enti pubblici
e condomini.
Le tariffe incentivanti saranno riconosciute fino a quando la potenza cumulativa di tutti gli impianti
che le ottengono raggiungerà la quota di 500MW:
360MW per gli impianti fino a 50kWp e
140MW per gli impianti da 50kWp a 1MWp.
È fissato anche un limite totale annuo che dal 2006 al 2012 sarà di 85MW:
60MW per impianti con potenza inferiore a 50kW e
25MW per impianti con potenza superiore a 50kW.
QUANTO È L’INCENTIVO E PER QUANTO TEMPO?
Le tariffe per kWh sono definite in base alla taglia dell’impianto e verranno erogate per 20 anni.
Impianti fino ai 20kW di potenza
Gli impianti con potenza non superiore a 20kW possono optare per il servizio di scambio sul
posto o per la cessione in rete dell’energia prodotta.
Nel primo caso la tariffa incentivante è pagata solo per l’energia prodotta e consumata in loco
(pari a 0,445€ per kWh), mentre i kWh prodotti in eccesso rispetto ai consumi, entrambi riferiti
a fine anno, non saranno retribuiti, ma sarà possibile accumularli per un successivo autoconsumo.
Nel secondo caso viene incentivata tutta la produzione FV, anche se superiore ai consumi, ad
una tariffa di 0,46€ per kWh e per tutti i kWh ceduti alla rete verrà pagata una tariffa aggiuntiva
di 0,095€ per kWh.
Impianti tra 20kW e 50kW di potenza
Oltre all’incentivo ventennale proveniente dalla produzione moltiplicato per la tariffa incentivante
(0,46€/kWh), si potranno aggiungere i benefici derivanti dalla vendita delle eccedenze
alla rete locale con una tariffa aggiuntiva di 0,095€/kWh (fino a 500mila kWh/anno ceduti
alla rete).
Impianti tra 50kW e 1.000kW di potenza
In questo caso l’incentivo ventennale proveniente dalla produzione è moltiplicato per una tariffa
incentivante che dovrà essere proposta dal richiedente e il cui valore massimo è stabilito
in 0,49€/kWh; questa tariffa è sottoposta ad un meccanismo di gara. Anche per queste taglie
di impianto si potrà aggiungere il ricavato derivante dalla vendita delle eccedenze alla rete
locale con una tariffa aggiuntiva di 0,095€/kWh fino a 500mila kWh/anno ceduti alla rete,
di 0,080€/kWh da 500mila a 1 milione di kWh/anno e di 0,070€/kWh da 1 milione a 2
milioni di kWh/anno.

COME VENGONO PAGATI GLI INCENTIVI?
Il pagamento delle “tariffe incentivanti” in Conto Energia è erogato dal GRTN su base mensile
a partire dal mese successivo a quello in cui l’ammontare cumulato di detto corrispettivo
supera il valore di 250€ per impianti fino a 20kW e di 500€ per impianti con potenza superiore
ai 20kW.
CHI PAGA IL CONTO ENERGIA?
I costi dell’incentivazione degli impianti fotovoltaici non sono a carico dello Stato, ma saranno
coperti con un prelievo sulle tariffe elettriche di tutti i consumatori (componente tariffaria A3).
A regime l’aggravio sulla bolletta elettrica, per la produzione di impianti FV pari a 1000MW
di potenza, si stima sia di circa 0,0017€ per ogni kWh, pari a circa 4€ in più all’anno per
famiglia.