Come costruirsi un pannello fotovoltaico in casa
sabato 26 giugno 2010
Antonio, volontario del Gruppo di Salerno, ha scritto alcune linee guida per la realizzazione di un pannello fotovoltaico, utili per potersi rendere autosufficienti nella produzione di energia, ad esempio per alimentare un pc a banchetto. La materia prima necessaria è composta dalle celle di scarto che le aziende produttrici di pannelli fotovoltaici regalano, quelle celle che si rompono nel processo produttivo. Riportiamo qui di seguito le istruzioni.
Materiale per lavorare:
-un saldatore con punta a stilo (a punta) e non quella arrotondata, da almeno 40W in modo che non si debba fare troppa pressione sulla cella visto che è molto delicata alla pressione. Il saldatore si trova tranquillamente al costo di 6 euro
-un rocchetto di stagno da 300 grammi, possibilmente senza piombo. Dovrebbe costare all’incirca cinque euro.
-acido per saldatore
-ribbon(serve da conduttore per collegare ad una ad una le celle): all’incirca 15 euro per 15/20 m
-pannello di plastica o qualunque altro materiale non conduttore di elettricità resistente agli agenti atmosferici (sarà il piano di appoggio delle celle e la loro sede finale). Grandezza in base al numero di celle che si sono assemblate
-pannello di vetro o plastica trasparente da montare sopra al precedente pannello, sempre resistente all’esterno ma facendo in modo di lasciare uno spessore tra uno e l’altro visto che in mezzo ci sono le celle
-pistola e colla a caldo, costo totale massimo 25 euro, servirà per incollare le celle saldate al pannello di plastica sottostante
-silicone e siringa per poter siliconare le intersezioni tra il pannello trasparente superiore e quello inferiore ( bisogna creare un’inscatolatura stagna) : 4/5 euro
- cavi elettrici di diametro in base alla potenza del pannello creato: costo praticamente nullo,vanno bene quelli degli impianti elettrici di casa
- diodi shokty costo unitario 0,049 eur (ne servono tanti quanto sono le celle): servono per far scorrere in modo adeguato la corrente in tutte le singole celle, visto che ognuna ha forma e dimensione diversa.Inoltre non fanno danneggiare le celle che altrimenti sarebbero soggette a sovracorrenti e quindi malfunzionamenti. Ogni diodo deve essere in antiparallelo ad ogni singola cella.
- un diodo, che sopporti tensione e corrente erogati da pannello del pannello, da saldare sul polo positivo in polarizzazione diretta (visto dai capi di tutto il pannello fotovoltaico una volta saldate tutte le celle). costo 0,50 eur al negozio sotto casa. Serve per non far danneggiare il pannello mentre sta caricando una batteria dunque per far scorrere in un solo senso la corrente.
- mutimetro digitale capace di misurare V, A, Ohm ecc…costo 7/8 euro
1. Tra tutte le celle che si è riusciti a procurare (sicuramente ce ne saranno di varie forme e grandezze poichè di scarto) fare una selezione in base alla forma/grandezza cella (prestare attenzione a non tagliarsi e a non romperle poichè molto delicate), ossia riunire tutte le celle con le medesime caratteristiche, forma e grandezza simile.
2. Tagliare il filo di ribbon di una lunghezza adatta a collegare due celle adiacenti, sciogliere lo stagno sopra, dopodichè saldardo su di una cella alla volta soltanto sulla faccia blu della cella (il polo negativo), seguendo la guida principale della cella. Una volta ripetuto il procedimento per varie celle, procedere con l’assemblamento tra loro in serie ,ossia polo negativo di una collegato al polo positivo della successiva e così in catena fino ad una catena di 32 celle (ogni cella ha una tensione di circa 0,5V dunque tutto il pannello avrà 0,5 x 32= 16v a vuoto, cioè senza alcun carico collegato)
3. Una volta collegata tutta la catena delle 32 celle, in corrispondenza di ogni singola cella collegare un diodo schotky con la banda argentata verso il polo positivo della cella e la parte nera verso il polo negativo della cella (questo punto è ancora da perfezionare poichè ancora non ho testato, quindi suggerirei di controllare personalmente a chi si cimenta nel lavoro).
4. Una volta creata la catena di celle con tutti i diodi schottky in parallelo, ad ogni cella bisognerà, tramite la colla a caldo fissare il tutto sul pannello che farà da base (plastica ecc..) , dunque inscatolare e sigillare con silicone.
5. Testarlo con il multimetro.
Spero sia sufficiente come descrizione, in ogni caso vi invito a sperimentare metodi più efficaci per migliorare la guida. Buon divertimento!
Antonio, GL Salerno
Di seguito alcune foto dell’operazione
Antonio, volontario del Gruppo di Salerno, ha scritto alcune linee guida per la realizzazione di un pannello fotovoltaico, utili per potersi rendere autosufficienti nella produzione di energia, ad esempio per alimentare un pc a banchetto. La materia prima necessaria è composta dalle celle di scarto che le aziende produttrici di pannelli fotovoltaici regalano, quelle celle che si rompono nel processo produttivo. Riportiamo qui di seguito le istruzioni.
Materiale per lavorare:
-un saldatore con punta a stilo (a punta) e non quella arrotondata, da almeno 40W in modo che non si debba fare troppa pressione sulla cella visto che è molto delicata alla pressione. Il saldatore si trova tranquillamente al costo di 6 euro
-un rocchetto di stagno da 300 grammi, possibilmente senza piombo. Dovrebbe costare all’incirca cinque euro.
-acido per saldatore
-ribbon(serve da conduttore per collegare ad una ad una le celle): all’incirca 15 euro per 15/20 m
-pannello di plastica o qualunque altro materiale non conduttore di elettricità resistente agli agenti atmosferici (sarà il piano di appoggio delle celle e la loro sede finale). Grandezza in base al numero di celle che si sono assemblate
-pannello di vetro o plastica trasparente da montare sopra al precedente pannello, sempre resistente all’esterno ma facendo in modo di lasciare uno spessore tra uno e l’altro visto che in mezzo ci sono le celle
-pistola e colla a caldo, costo totale massimo 25 euro, servirà per incollare le celle saldate al pannello di plastica sottostante
-silicone e siringa per poter siliconare le intersezioni tra il pannello trasparente superiore e quello inferiore ( bisogna creare un’inscatolatura stagna) : 4/5 euro
- cavi elettrici di diametro in base alla potenza del pannello creato: costo praticamente nullo,vanno bene quelli degli impianti elettrici di casa
- diodi shokty costo unitario 0,049 eur (ne servono tanti quanto sono le celle): servono per far scorrere in modo adeguato la corrente in tutte le singole celle, visto che ognuna ha forma e dimensione diversa.Inoltre non fanno danneggiare le celle che altrimenti sarebbero soggette a sovracorrenti e quindi malfunzionamenti. Ogni diodo deve essere in antiparallelo ad ogni singola cella.
- un diodo, che sopporti tensione e corrente erogati da pannello del pannello, da saldare sul polo positivo in polarizzazione diretta (visto dai capi di tutto il pannello fotovoltaico una volta saldate tutte le celle). costo 0,50 eur al negozio sotto casa. Serve per non far danneggiare il pannello mentre sta caricando una batteria dunque per far scorrere in un solo senso la corrente.
- mutimetro digitale capace di misurare V, A, Ohm ecc…costo 7/8 euro
1. Tra tutte le celle che si è riusciti a procurare (sicuramente ce ne saranno di varie forme e grandezze poichè di scarto) fare una selezione in base alla forma/grandezza cella (prestare attenzione a non tagliarsi e a non romperle poichè molto delicate), ossia riunire tutte le celle con le medesime caratteristiche, forma e grandezza simile.
2. Tagliare il filo di ribbon di una lunghezza adatta a collegare due celle adiacenti, sciogliere lo stagno sopra, dopodichè saldardo su di una cella alla volta soltanto sulla faccia blu della cella (il polo negativo), seguendo la guida principale della cella. Una volta ripetuto il procedimento per varie celle, procedere con l’assemblamento tra loro in serie ,ossia polo negativo di una collegato al polo positivo della successiva e così in catena fino ad una catena di 32 celle (ogni cella ha una tensione di circa 0,5V dunque tutto il pannello avrà 0,5 x 32= 16v a vuoto, cioè senza alcun carico collegato)
3. Una volta collegata tutta la catena delle 32 celle, in corrispondenza di ogni singola cella collegare un diodo schotky con la banda argentata verso il polo positivo della cella e la parte nera verso il polo negativo della cella (questo punto è ancora da perfezionare poichè ancora non ho testato, quindi suggerirei di controllare personalmente a chi si cimenta nel lavoro).
4. Una volta creata la catena di celle con tutti i diodi schottky in parallelo, ad ogni cella bisognerà, tramite la colla a caldo fissare il tutto sul pannello che farà da base (plastica ecc..) , dunque inscatolare e sigillare con silicone.
5. Testarlo con il multimetro.
Spero sia sufficiente come descrizione, in ogni caso vi invito a sperimentare metodi più efficaci per migliorare la guida. Buon divertimento!
Antonio, GL Salerno
Fonte: Greenpeace