venerdì 26 marzo 2010

Riciclo dei pannelli fotovoltaici

Che fine fanno i pannelli fotovoltaici a fine cariera? Anche se ormai le migliori aziende garantiscono una efficenza di produzione energetica del 80% fino al venticiquesimo anno di attività del pannello, e ciò vuol dire che un impianto può produrre energia elettrica fino a 50 anni, anche se chiaramente produrrà meno, ma comunque produrrà, la domanda è più che lecita.

Attuamente tutto ciò che è riciclabile è bussines. Detto questo è possibile affermare che probabilmente si aprirà un nuovo scenario in cui nasceranno aziende capaci di riciclare o meglio rigenerare pannelli fotovoltaici che ricordiamo sono composti da pochi e semplici materiali come: silicio; alluminio (struttura a cornice); argento (contatti serigrafati nella cella di silicio); e l'EVA (una sorta di materiale plastico che impermeabilizza il pannello.
La tecnologia è già pronta per questo passaggio.


In Italia il Progetto RECYCLING DELPHOS di ENEA
stà lavorando per il rigeneramento di un impianto fotovoltaico da 300 KWp installato nel 1986 a Manfredonia in Puglia. Il progetto stà dando ottimi risultati e si stima di rigenerare il totale dei materiali installati nel 1986. Tonnelate e tonnelate di materiale che altrimenti avrebbe occupato posto nelle nostre discariche.

Nel mondo troviamo altre aziende come la Deutsche Solar che ha elaborato un procedimento capace di recuperare tutto il materiale utilizzato nell'installazione di un impianto fotovoltaico.

Per i piccoli impianti probabilmente sarà possibile restituire i pannelli e ottenere incentivi di rottamazione o meglio di riclico. Ma bisogna considerare che il problema dello smaltimento è strettamente collegato ai grandi impianti (dai 100 KWp fino a MWp), installati su ettari e ettari di terreno o grandi capannoni industriali.

Sempre per i residenziali (impianti installati su abitazioni per esempio) si può affermare che se un impianto da 3 KWp produce circa 3500 KWh annui di energia elettrica, tra 50 anni si stima che produrrà la metà che ovvero 1750 KWh annui. Al costo medio dell'elettricita odierna  (0,18 cent. euro) vorrebbe dire un risparmio sulla bolletta di 315,00 euro. Ma considerando che il costo dell'energia è inesorabilemente destinato a crescere ognuno tragga le proprie conclusioni.

sabato 20 marzo 2010

Ritorno economico di impianto fotovoltaico

Per le famiglie
- In media una famiglia italiana consuma nell’anno solare circa 4000 Kwh di energia.
- Ha un contratto di fornitura elettrica con il proprio gestore elettrico ad esempio con l’ENEL da 3 KWh.

Partendo da queste semplici considerazioni possiamo in via preventiva “dimensionare” un impianto fotovoltaico tipo.

Sempre rimanendo nella media, consideriamo che la produzione annua di un impianto da 3 KWh differisce a seconda della localizzazione geogafica come si vede nella tabella 1:




tab.1
Localizzazione            Rese Fv tipiche per
geografica                  1 Kwp istallato
NORD                         1080
CENTRO                     1350
SUD                            1500
Dati di riferimento puramente indicativi, fonte ISES Italia

Segue che per un impianto da 3 Kwp (Chilowatt di Picco, ovvero potenza massima dell’impianto) avremo:

tab.2
NORD                         3240
CENTRO                      4050
SUD                            4500


Notiamo quindi che nel centro Italia un’impianto da 3 Kwp copre il fabisogno energetico che abbiamo considerato, al sud vi è una sovraproduzione (chiaramente conveniente), al contrario al nord l’impianto non soddisfa completamente l’utenza, ma rimane il risparmio.

Quanto costa questo impianto?

Il mercato presenta molte varianti, si va da soluzioni “economiche” a soluzioni di “qualità”, la media è di circa 5500euro per Kwp installato. I prezzi si intendono "chiavi in mano" (progettazione, istallazione e domanda per il Conto Energia) e privi dell’iva, che in questo caso è al 10%.

Facciamo quindi due conti:

- Impianto installato nel centro italia (es. Pescara).
- Impianto installato su tetto a falda inclinata di circa 30°, e in direzione Sud (esposizione ideale).
- La potenza dell’impianto è di 3 KWp.
- Costo: 5500 euro/KWp installato (valore medio per chiavi in mano, senza iva al 10%)

Costo dell’impianto “Chiavi in mano” al netto dell'iva: 16500,00 euro
Costo dell’impianto “Chiavi in mano” compresivo dell’iva: 18150,00 euro

Quanti si guadagna con questo impianto?

Potenza Impianto: 3KWp
Costo indicativo dell'impianto iva compresa: 18000,00 euro
Tipo Impianto: parzialmente integrato
Energia prodotta stimata in un anno: 4050 KWh
Energia elettrica risparmiata in un anno: 4050 KWh
Tariffa all'utente dal GSE per ogni KWh prodotto: 0,411 euro/KWh
Costo medio dell'energia elettrica: 0,18 euro/KWh











Il guadagno con l'incentivo Conto Energia
4050 Kwh (prodotti) x 0,411 (tariffa incentivante) = 1664,55 euro all'anno (pagato all'utente dal GSE)


Il risparmio in energia autoprodotta (scambio sul posto)
4050 KWh (autoprodotti) x 0,18 (costo energia) = 729,00 euro (risparmiato in bolletta)



Il reale vantaggio economico è dato dalla somma del GUADAGNATO (Conto Energia) più il RISPARMIO (in bolletta)

1664,55 + 729,00 = 2393,55 euro/anno

Tempo di rientro dell'investimento
18000,00euro / 2393,55 = 7,5 anni (rientro economico privo di finanziamento bancario)
Se ci si affida ad un prestito bancario il tempo di rientro varierà al variare del tasso d'interesse (dal 5 al 7%), ma in via indicativa si agirerà sempre intorno ai 10 anni.

Conclusioni

Questi valori sono indicativi, ma si avvicinano molto alla realtà. Chiaramente si consiglia sempre di richiedere diversi preventivi, ma diffidate di prezzi "troppo bassi" indice di materiali poco efficenti. Basta segnalare che ogni modulo ha la propria "efficienza"(capacità di trasformare l'irraggiamento solare in energia elettrica). Un pannello efficente costerà sicuramente più di uno meno efficente, ma nell'arco dei 20 anni (periodo di incentivazione statale del GSE) questa differenza sarà ampiamente ripagata dal Conto Energia. Ecco perchè si consigliano sempre materiali di ottima qualità.
Come si dice da noi in Abruzzo...  "chi sparagn... spreeech!" (chi risparmia... spreca!)

Fonti:
GSE
ISES

Riviste di settore:
PHOTON
FVfotovoltaico

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CESSIONE DEL CREDITO PER UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO

Cessione crediti e finanziamento impianti

Al fine di facilitare il finanziamento degli impianti fotovoltaici è contemplata la cessione dei crediti derivanti dal riconoscimento delle tariffe incentivanti.
Il GSE sottoscrive, inoltre, un Accordo Quadro con gli istituti finanziari che ne fanno richiesta. Tale accordo facilita le modalità di comunicazione della cessione dei crediti effettuata dai soggetti responsabili degli impianti fotovoltaici.
Di seguito l'elenco degli Istituti che hanno sottoscritto l'Accordo Quadro
Ma cos'è la cessione del credito?
E'un rapporto contrattuale con cui l'utente, ovvero colui che ha la proprietà di un impianto fotovoltaico, cede il proprio credito che ha nei confronti del GSE grazie alla tariffa incentivante (conto energia) che gli spetta, alla banca o istituto finanziario che eroga il prestito. Quindi l'incentivo sarà versato direttamente in banca per ammortizzare l'investimento dell'impianto stesso.

Definizione tratta da Wikipedia:

La cessione del credito è un negozio dispositivo con cui si trasmette un diritto ad un altro soggetto che subentra nel rapporto obbligatorio; in forza di esso avviene una modificazione soggettiva del rapporto obbligatorio dal lato attivo.
La cessione è un termine usato solitamente per il trasferimento dei diritti di credito e dei diritti personali di godimento, nonché di altre posizioni soggettive parziali; è un termine che perciò può riguardare anche i cd. acquisti derivativo-costitutivi, in base ai quali -sulla base di una posizione soggettiva più ampia- si trasferisce una posizione soggettiva più ristretta.
I termini trasferimento e cessione non sempre coincidono: il primo di solito investe i diritti reali e implica l'acquisto dell'intera posizione soggettiva che faceva capo al dante causa.


È possibile la cessione del credito per un impianto fotovoltaico?
Si.


Come deve essere comunicata l’eventuale cessione del credito?
La cessione del credito deve essere notificata al GSE a mezzo ufficiale giudiziario.

Quali requisiti deve avere l’atto di cessione del credito?
La procedura prevede che l’atto di cessione dei crediti (ed eventualmente la sua revoca) ovvero il mandato irrevocabile all’incasso,
presenti:
la firma autenticata ;
nei casi in cui il soggetto responsabile sia una persona giuridica, l’attestazione dei poteri di firma del sottoscrittore devono essere
dimostrati attraverso certificazione notarile o idoneo documento della Cancelleria commerciale del Tribunale o della C.C.I.A.A. (con data
del certificato non anteriore a 90 giorni dall’atto di significazione);
notifica al GSE a mezzo Ufficiale Giudiziario.

Vi sono altre modalità operative per attivare la cessione del credito?
La comunicazione di cessione del credito può avvenire mediante una procedura semplificata nel caso in cui il soggetto cessionario sia un primario Istituto bancario che abbia sottoscritto con il GSE apposito accordo quadro.

Di seguito un elenco degli istituti finanziari che hanno sottoscritto l’Accordo Quadro alla data odierna:
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    Nuovo Conto Energia 2010 GSE

    Comoda ed accessibile anche ai meno esperti, la guida al "Nuovo Conto Energia 2010", come le precedenti rappresenta un punto di riferimento unico, in cui chiunque voglia installare un impianto fotovoltaico potrà trovare le risposte a tutte le domande.
    Nel primo capitolo, come nei precedenti troviamo una esauriente descrizione dell'incentivo "Conto Energia", con dettagli sullo scambio sul posto e sulla vendita dell'energia elettrica prodotta.Chiaramente gli incentivi (pag. 7 del documento in pdf) sono aggiornati e prevedono le seguenti tariffe.



    Nella seconda parte è ampiamente trattato l'iter autorizzativo per la realizzazione di un impianto fotovoltaico, per la richiesta di allaccio e degli incentivi, nonchè gli errori da evitare nella richiesta all'incentivo.
    Nell'ultima parte si trovano informazioni interessanti sugli impianti fotovoltaici in generale come la cessione del credito, i riferimenti normativi ed il ritorno dell'investimento 

    Guida al Conto Energia 2010










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    martedì 16 marzo 2010

    Semplificazione normativa, un Testo unico anche per la produzione elettrica


    Sul sito dell’Autorità pubblicato il documento che raccoglie tutta la regolazione sulla produzione elettrica

    Milano, 16 marzo 2010
    L'Autorità ha messo a punto e reso pubblico il "Testo unico ricognitivo della produzione elettrica", raccogliendo in un unico Documento tutte le norme di regolazione sulla produzione, comprendendo le principali modifiche del quadro normativo e regolatorio degli ultimi mesi.

    Il nuovo Testo, che aggiorna e completa una versione pubblicata in passato, contiene anche tutte le principali disposizioni adottate dall'Autorità per quanto riguarda la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e la cogenerazione ad alto rendimento. Si vuole così fornire un agile e completo strumento di consultazione e lavoro per quanti operano nel settore, rendendo disponibile una guida esplicativa ed aggiornata dell'attuale contesto di mercato per tutte le varie tecnologie di generazione. Il nuovo Documento ha finalità puramente ricognitive ed il suo obiettivo principale è quello di soddisfare le esigenze di carattere conoscitivo ed esplicativo più volte rappresentate dai numerosi soggetti interessati all'attività produttiva di energia elettrica.

    La  raccolta è organizzata per filoni di attività riguardanti le principali fasi della produzione elettrica: dalle connessioni alle reti, all'accesso al mercato elettrico; ciascuna sezione è preceduta da una serie di note esplicative che rimandano poi alle relative e specifiche disposizioni regolatorie attualmente vigenti.

    Il "Testo unico ricognitivo della produzione elettrica" è disponibile sul sito www.autorita.energia.it all'indirizzo http://www.autorita.energia.it/it/elettricita/ele_produzione.htm nella sua versione aggiornata ed integrata. Fino al 30 aprile 2010, sarà disponibile anche una versione in cui sono evidenziate le principali modifiche rispetto al Testo precedente, in modo da agevolare ulteriormente il lettore nel confronto del nuovo aggiornamento con la documentazione precedente.




    Fonte: AEEG (Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas)

    PVGIS ITALIA. QUANTO PRODUCE UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO IN ITALIA?

    Quanta energia elettrica produce un impianto fotovolatico in Italia?

    La prima distinzione da fare è chiaramente relativa alla posizione geografica dell'impianto. Per un impianto fotovoltaico da 1 KWp (potenza dell'impianto installata) possiamo dire che mediamente produrrà circa:

    AL NORD                 1100 KWh
    AL CENTRO             1250 KWh
    AL SUD                   1400 KWh

    Bisogna tener conto di alcune voci molto importanti, tra cui si distingue il B.O.S. Spesso gli utenti finali (i clienti) che si affidano a installatori per realizzare un impianto fotovoltaico sentono questo acronimo, ma ne ignorano il significato e l'importanza.
    B.O.S. stà per balance of sistem ed è un valore che considera la perdita in efficenza che un impianto ha nella produzione di energia elettrica dovuta ad altri elementi importanti come l'inverter, i cavi di collegamento o altro. E' un valore che si aggira mediamente sul 75%.
    Bisogna quindi consierare questo valore e diffidare di valori B.O.S. troppo elevati (es. 85%), perchè probabilmente sono poco attendibili e sopravalutati.
    Considerare un B.O.S. troppo elevato renderebbe poco attendibile una valutazione sulla stima di produzione annua dell'impianto in KWh, elemento utile al calcolo del ritorno economico dell'investimento economico.

    Secondo la seguente mappa dell'irradiazione solare PVGIS, a Roma vi è una irradiazione solare di circa 1700 KWh/mq, in realta un impianto installato nella capitale trasformerà in energia il 75% di questo valore.


    1700 KWh/mq * 0,75 (B.O.S) = 1275 KWh  
    (energia elettrica prodotta con B.O.S. al 75%)




    (clicca sulla mappa per ingrandirla)

    Si può notare infatti che la fascia cromatica in fondo alla mappa sulla sinistra riporta in alto la capacità di irradiazione solare relativa alla zona geografica relativa (in base al colore) e in basso la relativa producibilità elettrica con B.O.S. al 75%.


    Fatte queste importanti considerazioni ora è possibile visionare correttamente la mappa solare e fare stima di quanto produrebbe un impianto installato in una determinata zona d'Italia.


    - Quanto produce un impianto fotovoltaico in Abruzzo?
    - Quanto produce un impianto fotovoltaico a Chieti?
    - Quanto produce un impianto fotovoltaico a L'Aquila?
    - Quanto produce un impianto fotovoltaico a Pescara?
    - Quanto produce un impianto fotovoltaico a Teramo?   









    Fonte: JRC EUROPEAN COMMISSION 

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    QUANTO PRODUCE UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO IN ABRUZZO?

    Domanda molto interessante, ma per rispondervi bisogna conoscere prima cos'è e cosa fa il PVGIS. 

    Il PVGIS, nasce su commissione della comunità europea (portale dell'unione europea ), ed ha come obbiettivo quello di migliorare l'informazione in generale della popolazione in diversi ambiti. Tra i tanti ambiti troviamo anche quello delle energie rinnovabili e sui dati di irraggiamento solare (fondamentale per la tecnologia fotovolataica).

    Sono diversi gli istituti che studiano l'irragiamento solare su tutto il territorio nazionale oltre al PVGIS come ad esempio l'ENEA oppure i dati UNI 10349. Quale sia migliore non possiamo dirlo, possiamo dire però che nella fase di progettazione in genere i progettisti sono soliti considerare dei valori inferiori per avere in seguito risultati sicuramente più attendibili e sicuri. Esistono comunque casi reali di impianti che hanno prodotto ben oltre questi valori (1400 KWh annui circa per il centro Italia).

    Quindi se per la media nazionale nel centro Italia si considera una producibilità fotovoltaica di circa 1300 KWh all'anno, come potrete notare i dati ottenuti dal calcolatore PVGIS si aggirano intorno ai 1200 KWh annui circa.

    Di seguito troverete delle valutazioni stimate per provincia, relative a un impianto tipo di 1 KWp installato, con moduli al silicio cristallino.
    Chiaramente nel caso di impianti più grandi bisogna moltiplicare tale risultato per il n° di KWp dell'impianto.
    Quindi per un impianto da 3 KWp  moltiplicheremo semplicemente per 3.

    Visulaizza i risultati per provincia



    Produzione fotovoltaica stimta (PVGIS) per la Provincia di Teramo

    Vai al calcolatore fotovoltaico PVGIS


    _______________________________________________________

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    L'AQUILA PVGIS

    Di seguito riportiamo i valori stimati dal PVGIS (cos'é il PVGIS?... clicca quì), relativi alla provincia di L'Aquila.
    Questi dati sono utili per stimare la produzione di energia elettrica di un impianto fotovoltaico nella provincia di L'Aquila.
    Si riferiscono ad un impianto da 1 KWp, in direzione sud e inclinato a 35° (posizione ottimale). Di seguito troverete in tabella il valore di produzione medio annuo (in rosso) che un impianto da 1 KWp produrebbe nella relativa zona.

    Rendimento di FV in rete
    NOTA: prima di usare questi calcoli per qualcosa di serio, doveresti leggere [questo]
    PVGIS stime di generazione elettricità solare
    Luogo: 42°21'2" Nord, 13°23'59" Est,Quota: 731 m.s.l.m.,


    Potenza nominale del sistema FV: 1.0 kW (silicio cristallino)
    Stime di perdite causata dalla temperatura: 13.9% (usando temperatura esterna locale)
    Stima di perdite causate da effetti di riflessione: 2.7%
    Altre perdite (cavi, inverter, ecc.): 14.0%
    Perdite totali del sistema FV: 28.0%

    Sistema fisso: inclinazione=35°, orientamento=0°
    MeseEd Em HdHm
    Gen 1.9560.42.5077.5
    Feb 2.3666.03.1086.8
    Mar 3.1597.64.23131
    Apr 3.931185.42163
    Mag 3.881205.53171
    Giu 4.121245.95179
    Lug 4.371356.41199
    Ago 4.181306.13190
    Set 3.701115.25157
    Ott 3.0594.64.20130
    Nov 2.0862.42.7381.9
    Dic 1.6551.02.1365.9
    Media annuale 3.21 97.5 4.47 136
    Totale per l'anno 1170 1630

    Ed: Produzione elettrica media giornaliera dal sistema indicata (kWh)
    Em: Produzione elettrica media mensile dal sistema indicata (kWh)
    Hd: Media dell'irraggiamento giornaliero al metro quadro ricevuto dai panelli del sistema (kWh/m2)
    Hm: Media dell'irraggiamento al metro quadro ricevuto dai panelli del sistema (kWh/m2)



    PVGIS © Comunità europee, 2001-2008
    È autorizzata la riproduzione se si riconosce la provenienza dei risultati.
    Vedi il disclaimer: qui

    TERAMO PVGIS

    Di seguito riportiamo i valori stimati dal PVGIS (cos'é il PVGIS?... clicca quì), relativi alla provincia di Teramo.
    Questi dati sono utili per stimare la produzione di energia elettrica di un impianto fotovoltaico nella provincia di Teramo.
    Si riferiscono ad un impianto da 1 KWp, in direzione sud e inclinato a 35° (posizione ottimale). Di seguito troverete in tabella il valore di produzione medio annuo (in rosso) che un impianto da 1 KWp produrebbe nella relativa zona.
    Rendimento di FV in rete
    NOTA: prima di usare questi calcoli per qualcosa di serio, doveresti leggere [questo]
    PVGIS stime di generazione elettricità solare
    Luogo: 42°39'40" Nord, 13°41'54" Est,Quota: 283 m.s.l.m.,


    Potenza nominale del sistema FV: 1.0 kW (silicio cristallino)
    Stime di perdite causata dalla temperatura: 14.4% (usando temperatura esterna locale)
    Stima di perdite causate da effetti di riflessione: 2.7%
    Altre perdite (cavi, inverter, ecc.): 14.0%
    Perdite totali del sistema FV: 28.3%

    Sistema fisso: inclinazione=35°, orientamento=0°
    MeseEd Em HdHm
    Gen 1.9560.52.5278.1
    Feb 2.4367.93.2089.7
    Mar 3.231004.37135
    Apr 3.971195.50165
    Mag 3.901215.57173
    Giu 4.201266.09183
    Lug 4.351356.40198
    Ago 4.221316.22193
    Set 3.761135.36161
    Ott 3.1096.04.29133
    Nov 2.0962.82.7783.1
    Dic 1.5447.71.9961.8
    Media annuale 3.23 98.3 4.53 138
    Totale per l'anno 1180 1650

    Ed: Produzione elettrica media giornaliera dal sistema indicata (kWh)
    Em: Produzione elettrica media mensile dal sistema indicata (kWh)
    Hd: Media dell'irraggiamento giornaliero al metro quadro ricevuto dai panelli del sistema (kWh/m2)
    Hm: Media dell'irraggiamento al metro quadro ricevuto dai panelli del sistema (kWh/m2)







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    È autorizzata la riproduzione se si riconosce la provenienza dei risultati.
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    PESCARA PVGIS

    Di seguito riportiamo i valori stimati dal PVGIS (cos'é il PVGIS?... clicca quì), relativi alla provincia di Pescara.
    Questi dati sono utili per stimare la produzione di energia elettrica di un impianto fotovoltaico nella provincia di Pescara.
    Si riferiscono ad un impianto da 1 KWp, in direzione sud e inclinato a 35° (posizione ottimale). Di seguito troverete in tabella il valore di produzione medio annuo (in rosso) che un impianto da 1 KWp produrebbe nella relativa zona.

    Rendimento di FV in rete
    NOTA: prima di usare questi calcoli per qualcosa di serio, doveresti leggere [questo]
    PVGIS stime di generazione elettricità solare
    Luogo: 42°27'53" Nord, 14°12'50" Est,Quota: 10 m.s.l.m.,


    Potenza nominale del sistema FV: 1.0 kW (silicio cristallino)
    Stime di perdite causata dalla temperatura: 14.8% (usando temperatura esterna locale)
    Stima di perdite causate da effetti di riflessione: 2.7%
    Altre perdite (cavi, inverter, ecc.): 14.0%
    Perdite totali del sistema FV: 28.7%

    Sistema fisso: inclinazione=35°, orientamento=0°
    MeseEd Em HdHm
    Gen 1.9861.52.5779.7
    Feb 2.4769.23.2891.8
    Mar 3.311024.52140
    Apr 3.991205.55167
    Mag 4.011245.76179
    Giu 4.261286.22186
    Lug 4.331346.40198
    Ago 4.181296.16191
    Set 3.781145.43163
    Ott 3.1497.34.36135
    Nov 2.1163.22.8084.0
    Dic 1.6149.82.1065.1
    Media annuale 3.27 99.4 4.60 140
    Totale per l'anno 1190 1680

    Ed: Produzione elettrica media giornaliera dal sistema indicata (kWh)
    Em: Produzione elettrica media mensile dal sistema indicata (kWh)
    Hd: Media dell'irraggiamento giornaliero al metro quadro ricevuto dai panelli del sistema (kWh/m2)
    Hm: Media dell'irraggiamento al metro quadro ricevuto dai panelli del sistema (kWh/m2)







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    È autorizzata la riproduzione se si riconosce la provenienza dei risultati.
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    CHIETI PVGIS

    Di seguito riportiamo i valori stimati dal PVGIS (cos'é il PVGIS?... clicca quì), relativi alla provincia di Chieti.
    Questi dati sono utili per stimare la produzione di energia elettrica di un impianto fotovoltaico nella provincia di Chieti.
    Si riferiscono ad un impianto da 1 KWp, in direzione sud e inclinato a 35° (posizione ottimale). Di seguito troverete in tabella il valore di produzione medio annuo (in rosso) che un impianto da 1 KWp produrebbe nella relativa zona.

    Rendimento di FV in rete
    NOTA: prima di usare questi calcoli per qualcosa di serio, doveresti leggere [questo]
    PVGIS stime di generazione elettricità solare
    Luogo: 42°21'6" Nord, 14°10'1" Est,Quota: 325 m.s.l.m.,


    Potenza nominale del sistema FV: 1.0 kW (silicio cristallino)
    Stime di perdite causata dalla temperatura: 14.9% (usando temperatura esterna locale)
    Stima di perdite causate da effetti di riflessione: 2.6%
    Altre perdite (cavi, inverter, ecc.): 14.0%
    Perdite totali del sistema FV: 28.7%

    Sistema fisso: inclinazione=35°, orientamento=0°
    MeseEd Em HdHm
    Gen 1.9761.22.5679.5
    Feb 2.4568.53.2591.1
    Mar 3.261014.45138
    Apr 3.971195.53166
    Mag 4.001245.75178
    Giu 4.231276.18185
    Lug 4.311346.38198
    Ago 4.141286.11189
    Set 3.771135.41162
    Ott 3.1697.84.39136
    Nov 2.1263.72.8284.7
    Dic 1.6150.02.1265.6
    Media annuale 3.25 99.0 4.59 140
    Totale per l'anno 1190 1670

    Ed: Produzione elettrica media giornaliera dal sistema indicata (kWh)
    Em: Produzione elettrica media mensile dal sistema indicata (kWh)
    Hd: Media dell'irraggiamento giornaliero al metro quadro ricevuto dai panelli del sistema (kWh/m2)
    Hm: Media dell'irraggiamento al metro quadro ricevuto dai panelli del sistema (kWh/m2)







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    Fotovoltaico

    Fotovoltaico
    L’effetto fotovoltaico si basa sulla capacità di alcuni materiali semiconduttori come il Silicio di produrre energia elettrica quando colpiti da irradiazione solare. Il Silicio è il materiale più usato, ma esistono altri semiconduttori che hanno le stesse capacità come il Telluro di cadmio, Arseniuro di gallio, Diseleniuro di rame e indio.

    Il Silicio viene lavorato e prodotto in Celle fotovoltaiche, in genere di forma quadrata, di superficie pari a 100 cm² o anche maggiori, con all’interno dei contatti elettrici che catturano l’energia elettrica. Esistono tre tipi di celle fotovoltaiche al silicio: monocristallina, policristallina ed amorfa.
    L’unione di più celle fotovoltaiche formano il Modulo che può essere composto in genere da 36 o 72 celle, a loro volta l’unione di più moduli formano il pannello fotovoltaico.



    La potenza di picco

    E’ la potenza massima che un impianto genera nelle condizioni di irragiamento migliori possibili. La potenza del pannello è data dalla somma in Watt di picco (Wp) delle singole celle che lo compongono.

    In un impianto fotovoltaico l’unione di più pannelli fotovoltaici forma la stringa, e a sua volta l’unione di più stringhe formano il campo fotovoltaico. La potenza nominale (di picco) dell’impianto è data dalla somma delle potenze di picco delle singole stringe, in genere espressa in Wp (watt di picco). Quindi per capire meglio, un impianto da 3 KWp (chilowatt di picco) in condizioni ottimali produrrà circa 3 KWh (chilowatt ora).

    L’Inverter

    L’energia prodotta dal campo fotovoltaico esce in corrente continua (CC), passando per un dispositivo apposito (INVERTER) viene convertita in corrente alternata (CA), per intenderci quella utilizzata nelle nostre case.

    Il Conto Energia

    Il conto energia è un incentivo che lo stato riconosce, a tutti coloro che istallano un impianto fotovoltaico, per ogni KWh (chilowatt ora) di energia elettrica prodotto. L'incentivo è valido solo per impianti collegati alla rete elettrica (grid connenct), e non per gli impianti isolati (stand alone).

    L'energia prodotta dal nostro impianto, se connesso alla rete sarà conteggiata da un apposito contatore del GSE, da quel conto verrà calcolata la somma economica che il GSE pagherà all'utente.

    Per maggiori informazioni sul conto energia vai alla sezione dedicata cliccando quì .

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    mercoledì 3 marzo 2010

    PVGIS

    Photovoltaic Geographical Information System (PVGIS)

     mappa solare italiana per impianti ad esposizione ottimizzata
      
    PVGIS, nasce su commissione della comunità europea (portale dell'unione europea ), ed ha come obbiettivo quello di migliorare l'informazione in generale della popolazione in diversi ambiti. Tra i tanti ambiti troviamo anche quello delle energie rinnovabili e sui dati di irraggiamento solare (fondamentale per la tecnologia fotovolataica).

    Il PVGIS è quindi un sistema d' informazione interattiva, tramite il quale inserendo i dati relativi alla propria posizione geografica e al tipo d'impianto che desideriamo installare (potenza, esposizione etc.) è possibile avere una stima di quanta energia produrrà l'impianto. Il tutto tenendo conto:


    - delle perdite del sistema;
    - delle predite causate dalla temperatura esterna locale
    - perdite dei cavi;
    Ecco di seguito i dati da inserire:
    Rendimento di FV in rete
    Tecnonologia FV:
    Potenza di picco installata kWp
    Stima di perdite di sistema [0;100] %
    Opzioni montaggio fisso:
    Posizione di montaggio
    Inclin. [0;90] gradi Ottimizare inclinazione
    Azimuth [-180;180] gradi Ottimizare anche azimuth
    (Est=-90,Sud=0)
    Asse verticale Inclin. [0;90] gradi Ottimale
    Asse inclinata Inclin. [0;90] gradi Ottimale
    Inseguitore 2 assi
    Formati output
    Mostra grafici Mostra orizzonte
    Pagina web File testo PDF
    Vai alla pagina del simulatore PVGIS...




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    martedì 2 marzo 2010

    Informazioni sugli impianti fotovoltaici

    La radiazione solare che raggiunge il pianeta Terra può essere convertita in energia elettrica mediante:
    • la conversione fotovoltaica, che permette la trasformazione diretta dell’energia solare in elettricità sfruttando il fenomeno fisico dell’effetto fotovoltaico che si genera quando la luce colpisce particolari materiali;
    • la conversione termica (termodinamica), che utilizza differenti sistemi tecnologici per raccogliere e concentrare la radiazione solare su un fluido termovettore. Il calore immagazzinato dal fluido è successivamente trasferito al circuito di una convenzionale centrale per la produzione di energia elettrica.
    Il dispositivo elementare che è alla base della tecnologia fotovoltaica è la cella fotovoltaica costituita da un materiale semiconduttore (in genere silicio) opportunamente trattato. Un insieme di celle fotovoltaiche collegate tra loro in serie o in parallelo costituisce il modulo fotovoltaico, il componente base commercialmente disponibile. Più moduli, connessi elettricamente fra loro ed installati meccanicamente nella loro sede di funzionamento, compongono un campo fotovoltaico.
    Un impianto fotovoltaico è costituito da uno o più campi fotovoltaici, dai convertitori di corrente continua in corrente alternata (inverter) e dai componenti di protezione e controllo da situare in base alle normative vigenti.
    Gli aspetti positivi della tecnologia fotovoltaica possono riassumersi in:
    • assenza di qualsiasi tipo d’emissione inquinante durante il funzionamento dell’impianto;
    • risparmio dei combustibili fossili;
    • estrema affidabilità poiché, nella maggior parte dei casi, non esistono parti in movimento (vita utile superiore ai 20 anni);
    • costi di esercizio e manutenzione ridotti;
    • modularità del sistema (per aumentare la taglia basta aumentare il numero dei moduli).
    A fronte di tali vantaggi, bisogna mettere in conto aspetti penalizzanti rappresentati da:
    variabilità ed aleatorietà della fonte energetica (l’irraggiamento solare);
    costo degli impianti attualmente elevato, a causa di un mercato che non ha ancora raggiunto la piena maturità tecnica ed economica
    A causa dell’elevato costo d’investimento, richiesto per realizzare un impianto fotovoltaico, in molti paesi (Germania, Francia, Spagna, Grecia) lo sviluppo di questa tecnologia è guidato e sostenuto da programmi e meccanismi d’incentivazione governativi, che hanno innescato una forte crescita del mercato, attualmente caratterizzato dal più alto tasso di crescita annuo dell’intero settore elettrico (30-40%).

    APPROFONDIMENTI

    Un impianto fotovoltaico permette di trasformare direttamente l'energia solare in energia elettrica in corrente continua grazie all'effetto fotovoltaico.
    Tale fenomeno si manifesta nei materiali detti "semiconduttori", usati anche nella produzione di componenti elettronici.
    Il materiale sicuramente più utilizzato è il silicio cristallino, uno degli elementi chimici più diffusi sulla crosta terrestre sotto forma di biossido di silicio non puro (SiO2) denominato silice (polvere amorfa marrone o in cristalli grigi).
    Se si limita l'analisi ai soli prodotti commerciali, le tecnologie di realizzazione più comuni sono:


    • Silicio monocristallino;


    • Silicio policristallino;


    • Silicio amorfo (film sottile);
    Altri materiali utilizzati per la produzione di dispositivi fotovoltaici sono arseniuro di gallio e di alluminio, solfuro di cadmio, telloruro di cadmio, solfuro di rame e materiali plastici. Quasi tutti sfruttano la tecnologia del film sottile.
    L’elemento base della conversione fotovoltaica è denominato cella.
    Le prestazioni di una cella fotovoltaica sono influenzate prevalentemente dalla temperatura e dalla quantità di luce o irraggiamento; in particolare la corrente di corto circuito risulta proporzionale all’irraggiamento mentre la tensione a vuoto si riduce considerevolmente con l’aumentare della temperatura (per il silicio cristallino la tensione si riduce del 4 % per ogni 10 °C di aumento della temperatura).
    L’efficienza di conversione varia tra l’8 e il 20% secondo il tipo di cella utilizzato. Un sistema fotovoltaico è composto da:
    • moduli o pannelli fotovoltaici;
    • struttura di sostegno per installare i moduli sul terreno, su un edificio o qualsiasi struttura edilizia;
    • inverter;
    • quadri elettrici, cavi di collegamento e locali tecnici per l’alloggiamento delle apparecchiature.
    Le celle fotovoltaiche collegate tra loro in serie e parallelo costituiscono i moduli fotovoltaici.
    I moduli, in generale con lo stesso orientamento, sono collegati in serie o parallelo e costituiscono le stringhe che forniscono potenza elettrica in corrente continua.
    Per aumentare la producibilità dei sistemi, è possibile montare le stringhe su supporti ad orientamento variabile, in grado di seguire lo spostamento del sole (impianti a inseguimento).
    Più stringhe, anche con diverso orientamento, costituiscono il campo che produce l’energia avviata all’utilizzatore finale o al gestore della rete elettrica.
    La corretta esposizione all’irraggiamento solare dei moduli fotovoltaici rappresenta un fattore chiave ai fini della prestazione dell’impianto. La decisione in merito alla fattibilità tecnica si basa sull'esistenza nel sito d'installazione dei seguenti requisiti, che dovranno essere verificati dal progettista/installatore in sede di sopralluogo:
    • disponibilità dello spazio necessario per installare i moduli (occorre uno spazio netto di circa 8 - 10 m2 per ogni kWp di potenza, se i moduli sono installati in maniera complanare alle superfici di pertinenze di edifici; occorre uno spazio maggiore se l’impianto è installato in più file successive su strutture inclinate collocate su superfici piane);
    • corretta esposizione ed inclinazione dei moduli. Le condizioni ottimali per l'Italia sono:
      - esposizione SUD (accettata anche SUD-EST, SUD-OVEST, con limitata perdita di produzione)
      - inclinazione 30-35° gradi;                       
    • assenza di ostacoli in grado di creare ombreggiamento.

    La producibilità elettrica media annua di un impianto fotovoltaico può essere valutata attraverso un calcolo che tiene conto:
    • della radiazione solare annuale del sito (determinabile correttamente ricorrendo ad opportune formule);
    • di un fattore di correzione calcolato sulla base dell'orientamento, dell'angolo d'inclinazione dei moduli fotovoltaici ed eventuali ombre temporanee;
    • le prestazioni tecniche dei moduli fotovoltaici, dell'inverter e degli altri componenti dell’impianto;
    • le condizioni ambientali di riferimento del sito nelle quali devono operare i moduli fotovoltaici (ad esempio con l’aumento della temperatura di funzionamento diminuisce l’energia prodotta dall’impianto).

    La potenza di picco di un impianto fotovoltaico si esprime in kWp (chilowatt di picco), cioè la potenza teorica massima che esso può produrre nelle condizioni standard di insolazione e temperatura dei moduli ( 25 °C e radiazione di 1000 W/m2).
    Per l’incentivazione al conto energia si prevede che i moduli siano certificati secondo le norme CEI EN 61215 (per moduli in silicio cristallino) o CEI EN 61646 (per moduli a film sottile), rilasciata da laboratori accreditati per le specifiche prove, in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025, da organismi di certificazione appartenenti all’EA (European Accreditation Agreement) o che abbiano stabilito con EA accordi di mututo riconoscimento.
    Le principali applicazioni dei sistemi fotovoltaici sono:
      1. impianti (con sistema d’accumulo) per utenze isolate dalla rete;
      2. impianti per utenze collegate alla rete di bassa tensione;
      3. centrali di produzione di energia elettrica, generalmente collegate alla rete in media tensione.
    Gli incentivi in “conto energia” sono concessi solo per le due tipologie d’applicazione 2 e 3 , in particolare per impianti con potenza nominale non inferiore a 1 kW collegati alla rete elettrica di distribuzione per l’immissione o il prelievo di energia.
    Per rendere compatibile l’energia generata dai moduli fotovoltaici con le apparecchiature per usi civili ed industriali occorre trasformare la corrente da continua in alternata alla tensione e alla frequenza di funzionamento della nostra rete elettrica (50 Hz). Questo si ottiene interponendo tra i moduli e la rete un inverter.
    Gli inverter dedicati alle applicazioni fotovoltaiche devono rispondere a requisiti che ne attestino l’elevata affidabilità ed efficienza, il basso costo e dimensioni e peso contenuti.
    La maggior parte degli inverter di ultima generazione per poter realizzare la conversione impiega semiconduttori di tipo IGBT (Insulated Gate Bipolar Transistor) oppure MOSFET (Metal Oxide Semiconductor Field Effect Transistor); mentre i tiristori, che hanno trovato largo impiego nel passato, sono tuttora utilizzati solo per le grandi potenze.
    Sia per sistemi fotovoltaici in isola che per quelli connessi alla rete elettrica la tecnologia di realizzazione dei dispositivi si basa quasi esclusivamente su gruppi a commutazione forzata, che utilizzano la tecnica di modulazione degli impulsi (PWM, Pulse Width Modulation).
    Oltre all’inseguimento del punto di massima potenza (MPPT) è importante che nei sistemi connessi alla rete (grid-connected) ci sia sincronizzazione con la frequenza di rete.
    Inoltre, nel caso la rete pubblica venga disalimentata, per esempio per un guasto o per manutenzione programmata, l’impianto deve escludersi automaticamente, per evitare che la rete stessa venga mantenuta in tensione dall’impianto fotovoltaico.
    Per questo, il gestore della rete pubblica può richiedere l’installazione di un set omologato di protezioni di minima e massima tensione e frequenza (protezioni di interfaccia).

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    Impianto fotovoltaico connesso alla rete
    La connessione alla rete degli impianti fotovoltaici è regolata dalla normativa CEI 11-20 e dalla normativa CEI 82-25.
    Tuttavia, ciascun distributore stabilisce le regole e le condizioni tecniche per l’allacciamento dell’impianto alla rete di distribuzione.
    La connessione avviene in bassa tensione (BT) monofase per potenze nominali d’impianto inferiori a 6 kW, in BT trifase fino a una potenza di 50 kW, per potenze superiori a 75 kW gli impianti vengono generalmente allacciati in media tensione (MT) attraverso l’interposizione di un trasformatore.
    I soggetti responsabili degli impianti di potenza nominale non superiore a 20 kW ed i soggetti responsabili degli impianti, entrati in esercizio in data successiva al 31 dicembre 2007, di potenza nominale superiore a 20 kW e non superiore a 200 kW, possono avvalersi del servizio di Scambio sul Posto stipulando una convenzione con il GSE.
    Per tutti gli impianti, il soggetto responsabile può cedere, parzialmente o totalmente, l’energia prodotta attraverso la vendita diretta in borsa o ad un grossista, o ad attraverso il Ritiro Dedicato garantito dal GSE.
    Per poter contabilizzare l’energia prodotta dall’impianto sono installati due contatori (M1 e M2). Generalmente M1 è un contatore bidirezionale che misura l’energia assorbita dalle utenze e l’energia che dall’impianto fotovoltaico fluisce verso la rete, M2 contabilizza la totale energia fotovoltaica prodotta che viene incentivata dal GSE