domenica 30 maggio 2010

SCAMBIO SUL POSTO: DATI ANAGRAFICI PRESENTI SUL SISTEMA CENSIMP DI TERNA

Si informano tutti i titolari di impianti in regime di scambio sul posto che il GSE ha comunicato a Terna S.p.A. i dati anagrafici degli impianti, al fine di popolare il sistema CENSIMP – anagrafica per gli impianti di produzione di energia elettrica – la cui responsabilità è affidata a Terna. A tale proposito, non è richiesto alcun intervento di validazione da parte dei titolari su CENSIMP; tuttavia, è possibile prendere visione ed eventualmente modificare le informazioni presenti utilizzando USERID e PASSWORD forniti da Terna.
Il GSE comunicherà ad ogni titolare di impianto eventuali anomalie di cui verrà a conoscenza e che comportino la necessità di una modifica su CENSIMP.
Per ulteriori informazioni è consultabile il sito (www.terna.it) e il Call Center di Terna (800.999.333 da lunedì a venerdì, dalle 8:30 alle 17:30).
E’ comunque a disposizione anche il Contact Center del GSE ai riferimenti riportati di seguito:
  • numero verde (da telefono fisso): 800.19.99.89, con operatori dal lunedì al venerdì dei giorni non festivi dalle ore 9 alle ore 18
  • numeri da telefono mobile (secondo il proprio piano tariffario): 06.80.11.43.00 – 06.80.11.44.00, con operatori dal lunedì al venerdì dei giorni non festivi dalle ore 9 alle ore 18
  • e-mail: scambiosulposto@gse.it

giovedì 20 maggio 2010

Un canale televisivo per il fotovoltaico

In tempi in cui in tv se ne vedono di cotte e di crude, dove il trash domina i palinsesti di ogni fascia orari forse si intravede un "raggio di sole"...

Nasce il primo canale tv dedicato alle energie rinnovabili ed in particolare al fotovoltaico
Il primo format nato dalla partnership tra ACM Channel e Anie-Gifi. A partire dal 10 maggio, data della prima puntata, sarà possibile vedere sul canale 850 del bouquet Sky news, approfondimenti su normative, materiali e applicazioni del fotovoltaico. Saranno ben 16 gli appuntamenti settimanali per scoprire tutti i vantaggi di questa fonte di energia inesauribile.
Largo spazio sarà dato alle opportunità di lavoro e formazione offerte dal settore fotovoltaico oltre a consigli su installazioni, analisi di costi/benefici e stato della ricerca scientifica.
L’accordo tra il canale ACM ed il Gruppo delle Imprese Fotovoltaiche Italiane aderente ad Anie permette una sinergia anche cross-mediale. Le puntate, infatti, oltre ad essere trasmesse sul satellite saranno visibili anche sul web sia sul sito www.acmchannel.com che www.gifi-fv.tv

martedì 18 maggio 2010

Samsung E1107 il primo cellulare fotovoltaico


Dedicato a tutti i fanatici sel solare fotovolaico, una idea molto interessante che forse potrà cambiare il mondo della telefonia.
Provate ad immaginare di non dover utilizzare più il carica batteria per il cellulare, ecco questo oggi è possibile. O meglio è quasi possibile. 

Grazie al sistema Blue Earth sarà il Samsung E1107 il primo cellulare ad utilizzare delle celle fotovoltaiche per ricaricare il telefono. Sul retro del dispositivo, infatti, ci sono alcune celle solari che, almeno al momento, non offrono grandi prestazioni. La società ha affermato che con 1 ora di ricarica solare si arriva a un’autonomia aggiuntiva di 10 minuti in conversazione.
Minuto di un design candybar, ha un display ampio 1,52″ con una risoluzione di 128 x 128 pixel e oltre 65.000 colori. Tra le altre caratteristiche figura la radio FM, la torcia integrata e il lettore di file Mp3. Il prezzo è di circa 45,00 euro.



Fonte: Samsung Mobile
Abruzzo Fotovoltaico 

lunedì 17 maggio 2010

Controlla il tuo impanto fotovoltaico sull' iPhone o altro dispositivo mobile

Da oggi è possibile grazie al  “Monitoring System” , firmato SunPower che consentirà ai clienti, ai distributori e alle imprese di valutare costantemente l’efficienza e il rendimento degli impianti .
Il sistema, che presto sarà lanciato anche in Europa, permette di risolvere repentinamente in caso di guasto o malfunzionamento contribuendo a ridurre i costi di manutenzione e fornire un servizio migliore al cliente.
“Siamo orgogliosi di mantenere la nostra posizione di leadership tecnologica con questo potente sistema di monitoraggio e fornire alla nostra rete di distributori SunPower in continua espansione gli strumenti necessari per ottimizzare il servizio ai clienti” afferma Jim Pape, Presidente del Residential and Commercial Business Group di Sunpower.
“I clienti privati potranno anche controllare l’efficienza dei loro sistemi fotovoltaici mediante i dispositivi mobili iPhone e iPod touch, che consentono di visualizzare immediatamente la riduzione dei costi energetici e i vantaggi ambientali dell’energia solare pulita e rinnovabile”.


Fonte: iTunes


Statistiche e futuro del Fotovoltaico. Il documento del GSE


Che il fotovoltaico in Italia stia crescendo siamo tutti d'accordo. Che le istituzioni stiano lavorando affinchè questa crescita continui, questo di certo non mette tutti d'accordo. Ad oggi gli addetti ai lavori non sanno ancora con certezza come sarà il prossimo Conto Energia, quali saranno le tariffe, anche se delle indiscrezioni circolano nulla è certo.



Il Gse ha pubblicato un interessante documento suo fotovoltaico in Italia, fotografando la situazione per impianti installati nel nostro paese al 31 dicembre 2009.




Gli impianti da fonte solare presentati in tabella sono tutti gli impianti fotovoltaici installati in Italia che
sfruttando l’energia solare producono energia elettrica. Questi comprendono tutti gli impianti incentivati con il Conto Energia o con altri sistemi incentivanti e tutti quegli impianti che non ricevonoi ncentivi. Al 31 dicembre 2009, il parco impianti annovera 71.284 unità (+123 %) per una potenza installata di1.142,3 MW (+165 %).

Rispetto all’anno precedente il 2009 ha visto il parco impianti più che duplicarsi sia in termini di numerosità che di potenza.
Nel particolare dei 39.266 nuovi impianti ben 19.485, circa il 50%, hanno potenza compresa tra 3 e 20 kW. Un ulteriore 43% è costituito dagli impianti piccoli (1-3 kW) solamente il 7% è la quota di quelli maggiori di 20 kW.


Il documento fornisce un quadro di riferimento delle principali caratteristiche degli impianti solari fotovoltaici in esercizio in Italia a fine 2009 e della loro diffusione sul territorio nazionale. Il rapporto si apre con una sintetica descrizione della tecnologia degli impianti fotovoltaici seguita da un’illustrazione semplice ed esemplificativa dello schema di funzionamento. Di seguito viene riportata una analisi sull’irraggiamento solare e una mappa della radiazione solare per l’anno 2009.
Nel documento sono state confrontate le variazioni in termini di numero, potenza e produzione degliimpianti fotovoltaici nel biennio 2008-2009: i valori evidenziano come il parco impianti fotovoltaici sia più che raddoppiato da un anno all’altro e la loro produzione addirittura triplicata.

martedì 11 maggio 2010

DOCET il software per la certificazione energetica degli edifici residenziali esistenti.



DOCET è uno strumento di simulazione a bilanci mensili per la certificazione energetica degli edifici residenziali esistenti. Il software è aggiornato secondo la metodologia di calcolo semplificata, riportata all'interno delle norme tecniche UNI TS 11300. 


DOCET nasce dalla ricerca di approcci semplificati per facilitare l’inserimento dei dati da parte di utenti anche senza specifiche competenze, definendo un’interfaccia che consente di qualificare dal punto di vista energetico edifici esistenti, in modo semplice e riproducibile. Lo strumento infatti si contraddistingue per l’elevata semplificazione dei dati in input e la riproducibilità delle analisi, senza tuttavia rinunciare all’accuratezza del risultato.
La nuova versione consente di definire geometrie anche complesse modificando, qualora l’utente lo ritenga necessario, i dati precalcolati di DOCET, come riportato nella successiva schermata.


La struttura complessiva dello strumento, suddivisa in moduli di calcolo (“Energia netta”, Energia Fornita”, “Energia Primaria”, “Certificazione energetica” e “Raccomandazioni”), è stata studiata e sviluppata secondo criteri di semplicità, chiarezza e intuitività.
Tutti i dati qualitativi introdotti sulla base della documentazione a disposizione e di un audit energetico minimo, e quelli non introdotti, vengono definiti quantitativamente in modo automatico dallo strumento.
Il motore di calcolo dettagliato e la disponibilità di output intermedi sufficientemente esaustivi permettono ai certificatori di effettuare analisi di post-processo.



DOCET calcola i seguenti indicatori prestazionali:
-         Fabbisogno di energia netta per riscaldamento (Epi,invol), raffrescamento (Epe,invol);
-         Fabbisogno di energia fornita per riscaldamento, acqua calda sanitaria e ausiliari elettrici;
-         Indice di energia primaria per riscaldamento (EPi), per acqua calda sanitaria (EPacs) e globale (Epgl);
-         Quantità di CO2 prodotta;
-         Risparmio economico ottenibile e tempo di ritorno semplice degli investimenti ipotizzati;
-         Classe energetica (da G ad A+).
Lo strumento è inoltre in grado di valutare il contributo dell’applicazione di collettori solari e pannelli fotovoltaici. Gli output relativi agli Attestati di Certificazione e Qualificazione Energetica sono quelli contenuti nelle Linee Guida nazionali per la certificazione energetica.


Un’ulteriore peculiarità di DOCET si trova nelle Raccomandazioni. Nell’ultima sezione del software è possibile definire i miglioramenti, in termini prestazionali, dell'edificio secondo i requisiti minimi al 2010 dei valori di trasmittanza termica e rendimento globale medio stagionale riportati nell'Allegato C del decreto legislativo 311/06.


Lo strumento infine offre due ulteriori tipologie di analisi:
Analisi parametrica: La prima analisi consente di determinare l'andamento del fabbisogno di riscaldamento (EPi,invol) e di raffrescamento (EPe,invol) al variare di una trasmittanza termica (espressa in % sul valore reale) corrispondente ad una sola tipologia di elemento di involucro tra quelle richieste (Pareti vericali, Copertura, Pavimento o Serramenti).
Analisi di sensibilità: La seconda analisi permette di individuare i parametri più sensibili, tra quelli possibili (trasmittanza termica pareti verticali, copertura, terreno e serramenti, fattore solare degli elementi trasparenti e rendimento globale medio stagionale), e confrontarli in un diagramma con scala da 1 a 100. I valori più elevati corrispondono ad una elevata priorità di intervento.

  

Quadro legislativo
Lo scorso 10 luglio sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale con DM 26/06/09 le Linee Guida Nazionali per la Certificazione Energetica degli Edifici, nelle quali, per il calcolo degli indici di prestazione energetica dell'edificio per la climatizzazione invernale (EPi) e per la produzione dell'acqua calda sanitaria (EPacs), si fa riferimento al metodo di calcolo DOCET, predisposto da CNR ed ENEA, il cui software applicativo è disponibile gratuitamente sul presente sito internet, previa registrazione.
Nello specifico:
Le Linee Guida nazionali (DM 26 giugno 2009) consentono esplicitamente l’uso del software DOCET per la certificazione energetica di edifici residenziali esistenti con superficie utile massima pari a 3000 m2.
DOCET viene classificato secondo la dicitura riportata di seguito (Allegato A, paragrafo 4 al punto 2):
[…] Metodo di calcolo da rilievo sull’edificio o standard”, che prevede la valutazione della prestazione energetica a partire dai dati di ingresso ricavati da indagini svolte direttamente sull’edificio esistente. In questo caso le modalità di approccio possono essere:
ii. per analogia costruttiva con altri edifici e sistemi impiantistici coevi, integrata da banche dati o abachi nazionali, regionali o locali […]
In base alle Linee Guida di recente emanazione CNR ed ENEA non sono tenuti ad emettere alcuna dichiarazione di conformità per la certificazione del software DOCET; tale software infatti è già riconosciuto dal DM 26 giugno 2009 come metodo di riferimento nazionale per la certificazione energetica secondo metodo semplificato (Allegato A, paragrafo 5.2, punto 2):
[…] In merito alla metodologia di cui al punto 2ii del paragrafo 4, per il calcolo degli indici di prestazione energetica dell’edificio per la climatizzazione invernale (EPi) e per la produzione dell’acqua calda sanitaria (EPacs), si fa riferimento al metodo di calcolo DOCET, predisposto da CNR ed ENEA, sulla base delle norme tecniche di cui al paragrafo 5.1, il cui software applicativo è disponibile sui siti internet del CNR e dell’ENEA. […]
In base alle Linee Guida, CNR e ENEA definiscono le procedure di verifica e dichiarazione di software commerciali (Allegato A, paragrafo 5):
[…]Gli strumenti di calcolo applicativi dei metodi di riferimento nazionali (software commerciali) devono garantire che i valori degli indici di prestazione energetica, calcolati attraverso il loro utilizzo, abbiano uno scostamento massimo di più o meno il 5% rispetto ai corrispondenti parametri determinati con l’applicazione dei pertinenti riferimenti nazionali.
La predetta garanzia è fornita attraverso una verifica e dichiarazione resa da:
-         CTI ed UNI per gli strumenti che hanno come riferimento i metodi di cui al paragrafo 5.1 e 5.2, punto 1;
-         CNR, ENEA per gli strumenti che hanno come riferimento i metodi di cui al paragrafo 5.2, punti 2 e 3. […]
che si riferiscono ai metodi di cui al paragrafo 5.2, punti 2 e 3, in merito alla metodologia di cui al punto 2ii e 2iii del paragrafo 4.
Considerazioni
Considerando quanto la Comunità ha più volte ribadito in documenti e manifestazioni della UE relativamente alla promozione e sensibilizzazione degli utenti sulla tematica dell’efficienza energetica e, nel caso specifico, della certificazione energetica degli edifici si deve tener conto di alcuni aspetti ripresi anche nei DLgs 192/05 e smi, DLgs 115/08, nel DM 59/09 e nelle Linee Guida Nazionali. Tale quadro legislativo è orientato a contenere gli oneri per gli utenti finali, disporre di metodi di calcolo semplificati e snellire le procedure. In quest’ottica si deve riflettere sul fatto che l’obiettivo per il successo della certificazione energetica non si focalizza nella realizzazione di strumenti commerciali che rispondano pienamente alle norme UNI TS 11300: 1 e 2 e le implementino in modo dettagliato, come previsto dalle Linee Guida, ma anche nella realizzazione di strumenti semplificati che, nel rispetto della metodologia presente nelle UNI TS 11300, rispondano ad una domanda di mercato.

Consumi energetici e calcolatore online

Questa volta vogliamo segnalare uno strumento veramente utile e molto semplice da usare. Un calcolatore di consumi energetici. Il principio è molto semplice:

nella prima colonna inserite il nome e descrizione dell'utilizzatore eletrico (es. lampadina, forno, etc.);
nella seconda colonna inserite il numero degli utilizzatori che avete (es. 4 lampadine);
nella terza colonna inserite la potenza in Watt dell'apparecchio elettrico;
nella quarta colonna inserite il numero di ore medio che utilizzate tali apparecchi (es. 3 ore al giorno);
nella quinta colonna inserite il numero di giorni a settimana che utilizzate l'apparecchio (da 1 a 7 giorni).

Il gioco è fatto. Potete inserire diversi apparecchi nelle diverse righe. Non vi resta che scendere giù e cliccare su "calcola" e avrete i seguenti dati:
consumi settimanali;
consumo totale annuo;
consumo medio giornaliere.

Non ci resta che fare i complimenti al creatore di questo sito "scolastico" seguito e curato dalla classe 2 C dell'Istituto di Istruzione di Cles (TN) nel 2000/2001. 
Se tutte le scuole fossero così oggi avremmo meno problemi energetici.


Il calcolatore di consumi energetici (vai alla pagina)

Fotovoltaico Abruzzo

Coscienza del risparmio energetico

Il risparmio energetico per quanto si possa dire è uno stile di vita. Dimenticatevi tutti coloro che nel vecchio stile giravano per casa e spegnendo luci qua e di là speravano che questo servisse a qualcosa, quando magari avevano un frigo di classe "Z".

Sappiate che l'illuminazione di una casa incide per circa l' 8% sul totale di energia consumata mediamente da una famiglia, se poi ci mettiamo che le nuove generazioni di lampadine a basso consumo sono ancora meno dispendiose.

Di seguito riportiamo un'interessante articolo sui consumi energetici tratto da centroconsumatori. Vale la pena di leggerlo.

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Per ridurre i consumi elettrici in casa, occorre pensarci fin dall’acquisto degli elettrodomestici, privilegiando quelli a basso consumo.

Principali consumi energetici in casa

3% lavastoviglie
9% cucina elettrica
11% frigorifero
10% congelatore
4% lavatrice
3% asciugatrice
7% computer, tv e audio
8% illuminazione
15% Produzione acqua calda
30% piccoli elettrodomestici, pompa della caldaia …

Fonte: magazine dei consumatori "Öko-Test“

I valori sopra riportati hanno titolo puramente indicativo. Per determinare con esattezza il proprio potenziale di risparmio è necessario riferirsi alla situazione specifica. Se un'abitazione, ad esempio, non utilizza boiler elettrico per la produzione di acqua calda sanitaria, allora decadono i consumi per questo apparecchio e quindi cambiano anche tutti i dati percentuali.

Etichetta dell’efficienza energetica

Al fine di agevolare il confronto tra i consumi di elettrodomestici con funzioni analoghe, una direttiva dell’Unione Europea (92/75) stabilisce che la loro efficienza energetica sia indicata su un’apposita etichetta.

Elettrodomestici soggetti all'obbligo di etichettatura:
  • frigoriferi, congelatori e apparecchi combinati;
  • lavatrici, asciugatrici e apparecchi combinati;
  • lavastoviglie;
  • forni;
  • boiler e serbatoi dell’acqua calda;
  • sorgenti luminose;
  • condizionatori d’aria;
  • lampadine.

Le classi di efficienza energetica riportate in etichetta si suddividono secondo una scala riferita a valori medi europei che va da “A++” (consumi minori) a “G” (consumi maggiori). Oltre che dalla classe di efficienza energetica, il consumo effettivo di un apparecchio dipende anche dal consumo annuo espresso in chilowattore (kWh) e da altri fattori; nel caso della lavatrice, ad esempio, rientra nel calcolo il consumo di acqua espresso in litri.

Acquistare elettrodomestici a basso consumo

Comprare apparecchi a basso consumo conviene sempre, anche se il prezzo d'acquisto è superiore ad apparecchi similari, ma meno efficienti. Il maggior costo iniziale, infatti, verrà ammortizzato nel tempo grazie al risparmio di energia.

Dal punto di vista ecologico è invece sconsigliato sostituire apparecchi che hanno solo pochi anni di vita con altri a basso consumo, poiché anche la produzione delle materie prime, l’assemblaggio e il trasporto dei nuovi prodotti, nonché lo smaltimento di quelli vecchi, implicano un consumo di energia.

Frigoriferi e congelatori assommano circa ¼ del consumo domestico di elettricità, ragione per cui dovrebbero avere dimensioni adeguate alle abitudini individuali di acquisto e di consumo degli alimenti.
Per l'utilizzo da parte di una-due persone si consiglia un frigorifero o un frigo-congelatore di capacità compresa tra 100 e 160 litri.

valori indicativi di riferimento:
frigorifero = ca. 60 litri per persona
congelatore = ca. 50-80 litri per persona

Risparmiare elettricità

L'acquisto di apparecchi a basso consumo permette di "alleggerire" la bolletta dell’elettricità. Consumi e costi energetici possono però essere ridotti ulteriormente grazie a un impiego razionale degli elettrodomestici.

Alcuni consigli pratici di risparmio energetico:
  • Utilizzare lampadine a basso consumo;
  • spegnere sempre la luce quando si abbandona una stanza;
  • spegnere il televisore, lo stereo, la macchina del caffè ecc. mediante l’interruttore generale, evitando la modalità stand-by (anche la lucina rossa dello stand-by consuma corrente);
  • se possibile, collocare frigorifero e congelatore in un luogo freddo della casa;
  • scegliere frigorifero e congelatore di dimensione adeguante all'effettivo fabbisogno della famiglia;
  • utilizzare pentole e padelle di dimensioni adeguate al piano di cottura;
  • durante la cottura coprire i tegami con il coperchio;
  • spegnere la piastra elettrica e il forno un po’ prima della fine cottura, al fine di sfruttare il calore residuo;
  • utilizzare preferibilmente la pentola a pressione;
  • per le uova utilizzare l'apposito bollitore;
  • preriscaldare il forno solo per il tempo strettamente necessario;
  • utilizzare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico;
  • inumidire leggermente gli indumenti prima di stirarli.

Ulteriori informazioni a riguardo sono contenute nei nostri fogli informativi "Consigli pratici per risparmiare energia" e "Sotto tensione: la funzione stand-by“.

Il nostro consiglio

I siti internet www.spargeraete.de e www.stromeffizienz.de elencano e descrivono gli elettrodomestici più efficienti.

Ulteriori notizie sul tema in:
www.eni.it/efficienza-energetica/incasa_01.html
www.tidonenergie.it/risparmia2.htm
www.ve.camcom.it/tutela/pagina.phtml?pagina=elettrodomestici&explode=30.9

Consumi energetici: dati statistici





Dati Statistici
La pubblicazione "Dati Statistici sull'energia elettrica in Italia" è redatta annualmente da Terna. Elaborata fino al 1998 dall'Enel e in seguito dal GRTN, raccoglie i dati relativi alle principali grandezze del settore elettrico nazionale.
A partire dall’edizione del 2000 è stata utilizzata una nuova metodologia di acquisizione dei dati, organizzata tramite un programma informatico presente sul sito Internet - Gstat - il cui accesso è riservato agli addetti alle statistiche degli operatori elettrici.
A partire dall'anno 2000 i "Dati Statistici" sono articolati in nove sezioni:
Dati generali: contiene una sintesi dei principali dati statistici dell’anno confrontati con i dati analoghi dell’anno precedente.
Rete elettrica: mostra la consistenza della rete di alta ed altissima tensione al termine dell’anno di riferimento.
Impianti di generazione: riporta la consistenza degli impianti idroelettrici, termoelettrici e da fonti rinnovabili.
Carichi orari: analizza i carichi orari con particolare riferimento al terzo mercoledì di ogni mese.
Produzione: indica le produzioni idroelettriche, termoelettriche e da fonti rinnovabili, disaggregate sia per tipologia di impianto che per regione.
Consumi: analizza i consumi secondo i parametri Istat delle attività economiche e secondo le diverse tipologie di utenti.
Confronti internazionali: fornisce – a livello internazionale - un quadro sintetico della potenza installata e della produzione elettrica, nonché di alcuni indicatori socio-economici ed energetici.
Dati storici: riporta, per quanto disponibili, alcuni parametri elettrici italiani, a partire dal 1883.
Elettricità nelle regioni: presenta in due schede per ciascuna regione i principali parametri elettrici e un bilancio regionale dell’energia elettrica.
Dati statistici provvisori - Anno 2009 (PDF)

lunedì 10 maggio 2010

Informazioni sugli impianti Solari Termici

Gli impianti solari termodinamici convertono indirettamente l’energia solare in energia elettrica attraverso due distinte fasi di trasformazione energetica.
La prima fase consiste nella trasformazione dell’energia solare in energia termica di un fluido termovettore; la seconda fase nella trasformazione dell’energia termica in elettricità per mezzo di un convenzionale ciclo termodinamico.

Gli impianti solari termodinamici si suddividono in ibridi e non ibridi.
Negli impianti ibridi l’energia solare viene integrata in un gruppo termoelettrico di produzione convenzionale.
Negli impianti non ibridi l’intera energia solare viene destinata al ciclo termodinamico finale di produzione energia.
Definita con Ps la parte di energia imputabile al solare e Pe l’intera energia elettrica prodotta dall’impianto si definisce la frazione d’integrazione:

Fint = 1 – Ps/Pe

La frazione d’integrazione è dunque un parametro che definisce la quota di energia solare rispetto all’intera energia elettrica prodotta dall’impianto.
Un impianto di produzione termoelettrica convenzionale ha dunque frazione di integrazione pari a 1 in quanto non c’è energia prodotta da fonte solare, mentre un impianto la cui fonte di energia è interamente solare ha frazione d’integrazione pari a 0.
Gli impianti solari termodinamici ibridi sono considerati impianti programmabili ai fini della dispacciabilità dell’energia totalmente prodotta.
Si riportano di seguito alcune informazioni sui sistemi di captazione e sull'accumulo termico dell'energia solare.

Il sistema di captazione dell'energia solare
Le tecnologie, attualmente sviluppate per raccogliere e concentrare la radiazione solare sul fluido termovettore, sono classificate in base al sistema di captazione dell’energia solare diretta:
  • impianti con campo specchi e torre centrale (Solar Tower);
  • impianti con collettori parabolici lineari (Parabolic Trough);
  • impianti con collettori parabolici circolari (Dish Stirling);
  • impianti con collettori lineari di Fresnel (Linear Fresnel Reflector).  

Impianti a torre centrale
Negli impianti a torre centrale la radiazione solare viene riflessa e concentrata da specchi lievemente concavi, detti eliostati, su un ricevitore posto alla sommità di una torre.
Gli eliostati si muovono in modo coordinato in modo che la radiazione riflessa e concentrata incida costantemente sul ricevitore. Nel ricevitore circola un fluido che si riscalda a diverse centinaia di gradi e fornisce poi l’energia termica ad un ciclo termodinamico per la produzione di energia elettrica.
Le torri di questi impianti raggiungono un altezza di circa 100 m con possibili problemi di impatto visivo.

Impianti a collettori parabolici lineari In questi impianti la radiazione viene concentrata mediante specchi di forma parabolico-lineare su un tubo ricevitore posto sulla linea focale del collettore e in cui scorre un fluido che riscaldandosi permette di generare vapore ad alta pressione per alimentare il ciclo Rankine.
Questa soluzione rappresenta la tecnologia più matura dal punto di vista commerciale.

Sistemi a disco parabolico (“dish”)
In questi sistemi un paraboloide circolare di alcuni metri di diametro concentra la radiazione su un ricevitore posto nel punto focale. Il paraboloide insegue, attraverso un sistema automatico, la traiettoria solare durante le ore di irraggiamento.
All’interno del ricevitore fluisce un gas che si riscalda ed evolve in un motore Stirling che aziona l’alternatore.
I sistemi dish-Stirling possono funzionare in modo automatico in singole unità oppure in cluster o solar farm costituite da centinaia di esemplari.
Il problema di questa tipologia di ricevitori resta la difficoltà nell’accumulare l’energia termica captata e quindi l’aleatorietà dell’energia prodotta.

Collettori lineari di Fresnel
Il collettore lineare di Fresnel è costituito da una serie di eliostati lineari posti orizzontalmente in prossimità del suolo che riflettono e concentrano la radiazione solare diretta su un tubo ricevitore posto ad una decina di metri circa da terra. Gli eliostati ruotano sull'asse longitudinale per inseguire il moto del sole e riflettere costantemente la radiazione solare sul tubo ricevitore.
I riflettori fresnel rappresentano un’alternativa a basso costo rispetto agli specchi parabolici.


Il sistema di accumulo termico
Per accedere agli incentivi l'impianto solare termodinamico deve essere dotato di un sistema di accumulo termico dell’energia captata che consente di migliorare la dispacciabilità dell'energia elettrica prodotta.
Come mezzo per l’accumulo dell’energia termica del sistema sono stati sperimentati aria, acqua, oli diatermici, miscele di sali.
Fra questi il più promettente è costituito da una miscela di sali fusi composta da nitrati di sodio e potassio.
I sali consentono di raggiungere elevate temperature di esercizio ma presentano un problema legato alla temperatura di solidificazione (relativamente elevata).
È quindi necessario un monitoraggio costante e l’introduzione di resistenze di riscaldamento che evitano la solidificazione.
In alcuni impianti viene realizzato un ciclo “downtherm” con un serbatoio dimensionato per evitare che il fluido di accumulo termico solidifichi.
Il serbatoio può essere unico oppure possono essere utilizzati più serbatoi.
Si definisce capacità termica nominale del sistema di accumulo termico la quantità di energia termica, espressa in kWh termici, nominalmente immagazzinabile nel sistema di accumulo, definita secondo la relazione:

Cnom = Macc*Cp*DT

Dove:
Macc è la massa totale del mezzo di accumulo (kg)
Cp è il calore specifico medio del mezzo di accumulo nell’intervallo di temperature utilizzate (kWh/kg/°C)
DT è la differenza tra le temperature massima e minima di funzionamento del mezzo di accumulo (°C)

Nei sistemi sperimentali in esercizio si raggiungono temperature sul ricevitore di circa 550 - 600°C in uscita e 250-300 °C in ingresso variabili in base al fluido utilizzato nel ricevitore ed alla tecnologia di captazione.
Alcuni impianti solari termodinamici denominati SEGS sono stati realizzati negli anni 80’ e stanno dimostrando la fattibilità di questa tecnologia come ulteriore modalità per la produzione dell’energia elettrica.
Attualmente paesi come Spagna e Stati Uniti hanno avviato attraverso cospicui finanziamenti la realizzazione di una serie di nuovi impianti.


Fonte: GSE

Solare Termico

L’incentivazione degli impianti solari termodinamici è stata introdotta in Italia con il decreto ministeriale dell’11 aprile 2008 “Criteri e modalità per incentivare la produzione di energia elettrica da fonte solare mediante cicli termodinamici”.
Il meccanismo remunera con tariffe incentivanti esclusivamente l’energia elettrica imputabile alla fonte solare prodotta da un impianto anche ibrido per un periodo di 25 anni.
In particolare il decreto prevede:
  • la richiesta di connessione a valle dell’entrata in esercizio dell’impianto;
  • un limite massimo di potenza incentivabile, ivi inclusa la parte solare per gli impianti ibridi, pari a  1.500.000 m2 di superficie captante;
  • tariffe differenziate in base alla frazione d’integrazione della produzione non attribuibile alla fonte solare;
Il Gestore dei Servizi Energetici è il soggetto attuatore che qualifica gli impianti, eroga gli incentivi ed effettua attività di verifica. 

Fonte: GSE

mercoledì 5 maggio 2010

Giornata Nazionale della bicicletta 9 Maggio 2010


Giornata Nazionale della bicicletta 9 Maggio 2010

Il 9 maggio in tutto il Paese si svolgerà la prima edizione della Giornata Nazionale della Bicicletta, un'iniziativa voluta dal Ministero dell'Ambiente per sottolineare come una mobilità alternativa ed ecocompatibile può essere effettivamente realizzabile. La bicicletta è sinonimo di salute, semplicità ed entusiasmo, essendo il primo mezzo di locomozione che ogni bambino riceve nella propria vita, un simbolo di ecocompatibilità contrario alla frenesia della vita urbana e all’inquinamento grazie all'assenza di emissioni velenose per l'aria. È una filosofia di vita che va oltre il rispetto per il fisico, ma guarda anche al rispetto per l'ambiente che ci circonda. La Giornata della Bicicletta vuole essere un'occasione di festa e di riappropriazione da parte della popolazione delle proprie città, troppo spesso preda del traffico caotico e inquinante e dalle quali ci si allontana durante il week end per "cambiare aria", ma anche un momento di rilancio degli spazi della socialità urbana. Per una domenica si vuole che sia la città a cambiare aria e che ognuno dia un segnale dedicando al proprio territorio, al proprio paese un momento di partecipazione lasciando a casa l'automobile e inforcando la bicicletta per partecipare con la propria famiglia, con i propri amici ai tanti eventi, iniziative, happening che saranno organizzati in tutte le città che aderiranno alla manifestazione.


FOTOVOLTAICO: GUIDE E NORMATIVE

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FAQ RITIRO DEDICATO


    • 1. A quali condizioni avviene il ritiro dedicato?
      Il regime di ritiro dedicato avviene al prezzo che si forma sul mercato elettrico (prezzo zonale orario), corrisposto sulla base del profilo orario di immissione del singolo produttore. Ciò consente di riflettere fedelmente le condizioni economiche di mercato.

      Ne consegue che il GSE riconosce il prezzo zonale orario all’energia elettrica immessa in rete e ammessa al ritiro dedicato. Nel caso di produttori che non dispongano di misuratori orari dell’energia elettrica immessa in rete sarà il gestore di rete che procederà a determinare il profilo orario di immissione del singolo produttore (la deliberazione n. 118/03 prevede che l’energia elettrica immessa in rete da impianti che non dispongono di misuratori orari sia ripartita sulle ore che appartengono a ciascuna fascia secondo un profilo piatto).
    • 2. Il ritiro da parte del GSE dell’energia elettrica è a titolo oneroso?
      Si. La Deliberazione AEEG prevede che il GSE applichi ai produttori che si avvalgono del ritiro dedicato un corrispettivo pari allo 0,5% del controvalore dell’energia elettrica ritirata, a copertura dei costi amministrativi, fino a un massimo di 3.500 euro all’anno per impianto.
    • 3. Quali sono le soglie definite per l’ammissibilità ai prezzi minimi garantiti?
      Possono optare per i prezzi minimi garantiti gli impianti di potenza:
      - nominale media annua fino a 1 MW (impianti idroelettrici);

      - attiva nominale fino a 1 MW (impianti alimentati dalle altre fonti rinnovabili);
      ad eccezione delle centrali ibride.
      I prezzi minimi garantiti sono differenziati per fonte e per scaglione. Il prezzo subisce aggiornamenti annuali da parte dell’AEEG. Nelle more dell’aggiornamento, vengono rivalutati i prezzi 2008 sulla base dei coefficienti ISTAT.
      Con riferimento ai corrispettivi e agli scaglioni validi per il 2009:
      Esempio:
      la produzione dell’impianto è stata di 2.100.000 kWh
      I° scaglione: 250.000 kWh x 0,1404 euro/kWh = 35.100 euro
      II° scaglione: 250.000 kWh x 0,1073 euro/kWh = 26.825 euro
      III° scaglione: 500.000 kWh x 0,0867 euro/kWh = 43.350 euro
      IV° scaglione: 1.000.000 kWh x 0,0805 euro/kWh = 80.500 euro
      Fuori scaglione: 100.000 kWh x prezzo zonale (del. AEEG 111/06 art. 30.4 lett. b)
      Esempio:
      la produzione dell’impianto è stata di 2.100.000 kWh
      I° scaglione: 500.000 kWh x 0,1011 euro/kWh = 50.550 euro
      II° scaglione: 500.000 kWh x 0,0856 euro/kWh = 42.800 euro
      III° scaglione: 1.000.000 kWh x 0,0745 euro/kWh = 74.500 euro
      Fuori scaglione: 100.000 kWh x prezzo zonale (del. AEEG 111/06 art. 30.4 lett. b)
    • 4. Come vengono calcolati gli scaglioni?
      Gli scaglioni dell’energia elettrica vengono calcolati con riferimento all’energia immessa maggiorata del relativo coefficiente di perdita per gli impianti connessi in bassa e media tensione. Si veda la FAQ 13
    • 5. Come vengono calcolati i prezzi minimi garantiti nel caso in cui si aderisca alla convenzione per un periodo di tempo inferiore all’anno?
      In tali casi saranno ridefiniti gli scaglioni in proporzione alla durata minore della convenzione, ovvero: se, per esempio, la durata sarà di soli sei mesi, gli scaglioni saranno pari a:
      Con riferimento ai corrispettivi e agli scaglioni validi per il 2008:
      - per i primi 250.000 di kWh annui, 98 euro/MWh;
      - da oltre 250.000 fino a 500.000 di kWh annui, 82,6 euro/MWh;
      - da oltre 500.000 fino a 1.000.000 di kWh annui, 72,2 euro/MWh.
      Esempio (Altre fonti per impianti di potenza nominale media annua fino a 1 MW):
      la produzione dell’impianto è stata di 1.500.000 kWh nei sei mesi di durata della convenzione
      I° scaglione: 250.000 kWh x 0,098 euro/kWh = 24.500 euro
      II° scaglione: 250.000 kWh x 0,0826 euro/kWh = 20.650 euro
      III° scaglione: 500.000 kWh x 0,0722 euro/kWh = 36.100 euro
      Fuori scaglione: 500.000 kWh x prezzo zonale orario (del. AEEG 111/06 art. 30.4 lettera b).
    • 6. Quali sono i prezzi che applica il GSE?
      I prezzi per il ritiro dell’energia elettrica applicati dal GSE fanno riferimento a quelli individuati dal Gestore del Mercato elettrico per la valorizzazione dell’energia elettrica in ciascuna zona e saranno calcolati su base oraria.
      Il GSE, dal 2008, pubblica sul proprio sito internet, con cadenza mensile:
      - i prezzi medi mensili per fascia oraria, calcolati come media, per ciascuna fascia oraria, dei prezzi zonali orari ponderata sulle quantità di energia complessivamente vendute in ogni punto di dispacciamento gestito dal GSE;
      - i prezzi unici mensili calcolati come media, per ciascun mese, dei prezzi zonali orari ponderata sulle quantità di energia complessivamente vendute in ogni punto di dispacciamento gestito dal GSE.
    • 7. Cosa si intende per prezzo zonale?
      Il prezzo di vendita zonale è il prezzo di equilibrio in ciascuna zona, geografica e virtuale, rappresentativa di una porzione della rete nazionale. Attualmente le zone geografiche di mercato sono: Nord (NORD), Centro Nord (CNOR), Centro Sud (CSUD), Sud (SUD), Calabria (CALB), Sicilia (SICI), Sardegna (SARD).

      Le zone virtuali nazionali sono invece relative a Poli di produzione limitata così come definite da Terna.
    • 8. Perché viene applicata l’IVA al 10%?
      In relazione all’IVA applicabile del 10% si fa riferimento al DPR 633/72, tabella allegata A/3 punto 103:

      “103) energia elettrica per uso domestico; energia elettrica e gas per uso di imprese estrattive, agricole e manifatturiere comprese le imprese poligrafiche, editoriali e simili; energia elettrica per il funzionamento degli impianti irrigui, di sollevamento e di scolo delle acque, utilizzati dai consorzi di bonifica e di irrigazione; energia elettrica fornita ai clienti grossisti di cui all'articolo 2, comma 5, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79; gas, gas metano e gas petroliferi liquefatti, destinati ad essere immessi direttamente nelle tubazioni delle reti di distribuzione per essere successivamente erogati, ovvero destinati ad imprese che li impiegano per la produzione di energia elettrica”.
    • 9. Quali sono le tempistiche di fatturazione e pagamento per il ritiro energia e per i corrispettivi?
      Se si definisce come mese “n”, il mese di competenza dell’energia prodotta e immessa in rete, avremo la seguente tempistica:

      “n+1”

      - dal giorno 1 ed entro il giorno 15, i gestori di rete locale inviano i dati di misura al GSE;

      - dal giorno 1 ed entro il giorno 25, il GSE pubblica i dati di misura sul portale informatico a disposizione dei produttori;

      - dal giorno di disponibilità delle misure pubblicate all’ultimo giorno del mese, i produttori accedono al portale per accettare o contestare la proposta di fattura.

      “n+2”

      - entro il giorno 10, il produttore può formalizzare la fattura proposta dal GSE apponendo la data e il numero progressivo. Gli altri dettagli di validità della fattura sono già presenti nella proposta;

      - entro il giorno 20 lavorativo ma comunque entro l’ultimo giorno del mese, il GSE procede a mandare in pagamento il saldo tra fatture attive e passive da e verso il produttore;

      - entro 5 giorni calendariali della data di pagamento, il GSE mette a disposizione del produttore la situazione finanziaria netta debitrice o creditrice;

      - dal giorno 16 al giorno 20, il GSE riceve da Terna e pubblica sul portale informatico i corrispettivi di sbilanciamento.

      “n+3”

      - entro il giorno 10, il produttore può formalizzare la fattura relativa ai corrispettivi di sbilanciamento proposta dal GSE, apponendo la data e il numero progressivo;

      - entro il giorno 20 lavorativo ma comunque entro l’ultimo giorno del mese, il GSE procede a mandare in pagamento il saldo tra fatture attive e passive da e verso il produttore.

      La tempistica di ricevimento delle misure comporta il fisiologico sfasamento di un mese tra la proposta di fattura per il ritiro dell’energia elettrica e i corrispondenti corrispettivi di sbilanciamento.
      La ritardata accettazione delle misure proposte dal GSE potrebbe comportare lo slittamento del pagamento al mese successivo.
    • 10. Quando può avere inizio il ritiro dedicato?
      Si deve distinguere tra gli impianti per i quali al 31 dicembre 2007 era in vigore una convenzione con il proprio gestore di rete e gli impianti che inviano istanza per la prima volta a partire dal 1° gennaio 2008.
      Impianti convenzionati con gestore di rete, scadente al 31 dicembre 2007La convenzione con il GSE decorre dal 1° gennaio 2008 se il titolare di impianto invia istanza al GSE corredata da copia della precedente convenzione in scadenza, stipulata con il proprio gestore di rete. L’istanza deve essere proposta tempestivamente al GSE possibilmente entro il 2007. Date successive potranno essere prese in considerazione dal GSE che vaglierà caso per caso le motivazioni che hanno generato il ritardo nella domanda.
      Impianti che inviano per la prima volta istanza a partire dal 1° gennaio 2008Il ritiro dell’energia elettrica può avere inizio a decorrere dal decimo giorno successivo a quello in cui viene inoltrata istanza al GSE. Tuttavia ciò presuppone che il GSE abbia ricevuto, controllato e valicato l’istanza, per cui il termine di 10 giorni potrebbe rappresentare un termine minimo. Nel caso di inoltro a mano o tramite corriere o tramite posta prioritaria o posta ordinaria, la data di inoltro coincide con la data di ricevimento della domanda medesima da parte del GSE, come da quest’ultimo registrata.
    • 11. Come devo procedere per fatturare al GSE l’energia elettrica ceduta?
      Si elencano di seguito le operazioni da compiere per arrivare all’emissione di una fattura verso il GSE:
      Accettazione delle partite commerciali:
       1. accedere al portale web per il ritiro dedicato
       2. accedere alla sezione di gestione delle istanze
       3. andare sul menù “Corrispettivi” e all’interno di questo cliccare “Validazione corrispettivi”
       4. controllare e salvare sul proprio computer il file CSV contenente il dettaglio delle partite commerciali
       5. spuntare l’opzione “accetta”
       6. cliccare il pulsante salva e successivamente il pulsante convalida (in basso a destra della schermata).
      A questo punto è possibile procedere alla fatturazione:
       1. andare sul menù “Fatture e pagamenti” e all’interno di questo cliccare “Creazione fatture”
       2. inserire il numero di fattura progressiva desiderato e la data di emissione (secondo il formato gg/mm/aaaa)
       3. cliccare il pulsante “salva” in basso a destra della schermata.

      Solo al termine di queste operazioni il GSE sarà in grado di procedere al pagamento degli importi dovuti.
    • 12. Come devo procedere al pagamento dei corrispettivi dovuti al GSE?
      Il pagamento delle fatture emesse dal GSE nei confronti dei produttori avviene esclusivamente a seguito di compensazione tra gli importi reciprocamente fatturati.

      L'ammontare netto che ogni Produttore dovrà incassare dal GSE o pagare al GSE, viene pubblicato entro 5 giorni calendariali dalla data di pagamento dell’energia ceduta al GSE secondo le modalità riportate nelle Disposizioni Tecniche di Funzionamento.

      Per tale motivo dovranno essere pagati al GSE solo gli importi fatturati, dovuti dal produttore, che non trovino una copertura negli importi delle fatture emesse dal Produttore verso il GSE.
  • Generale (13)
    • 1. Cosa si intende per ritiro dedicato dell’energia elettrica?
      Il ritiro dedicato è il ritiro dell’energia elettrica di cui all’articolo 13, commi 3 e 4, del decreto legislativo n. 387/03 e dell’energia elettrica di cui al comma 41 della legge n. 239/04 da parte del gestore di rete a cui l’impianto è connesso e per la cui regolazione economica agisce il GSE sulla base delle modalità e delle condizioni definite dalla Deliberazione AEEG n. 280/07.
    • 2. Chi è il soggetto che procede al ritiro dedicato?
      L’AEEG, con Deliberazione n. 280/2007, ha stabilito che il Gestore dei Servizi Elettrici - GSE Spa ricopra il ruolo di intermediazione commerciale tra i produttori e il sistema elettrico e conseguentemente proceda al ritiro dedicato dell’energia elettrica.
    • 3. Quali sono i vantaggi di aderire al regime di ritiro dedicato?
      Il vantaggio per il produttore è rappresentato da una notevole semplificazione dell’iter per la cessione dell’energia elettrica. In tale caso, infatti, il GSE è l’unico soggetto al quale il produttore dovrà rivolgersi per stipulare la convenzione che regola il ritiro commerciale dell’energia elettrica sostituendo ogni altro adempimento contrattuale relativo alla cessione commerciale dell’energia elettrica e all’accesso ai servizi di dispacciamento e di trasporto.

      Il produttore non avrà rapporti con Terna e con il distributore per ciò che riguarda accesso e gestione amministrativa e commerciale del ritiro. Tuttavia la convenzione con il GSE non sostituisce gli adempimenti relativi alla connessione e alla conclusione del regolamento di esercizio dell’impianto né la regolazione relativa a eventuali prelievi di energia elettrica effettuati dal produttore.
    • 4. Per quali impianti è prevista la possibilità di richiedere al GSE il ritiro dedicato dell’energia elettrica?
      E’ prevista la possibilità di richiedere il ritiro dedicato per l’energia elettrica prodotta dagli impianti:

      1. con potenza apparente nominale inferiore a 10 MVA alimentati da fonti rinnovabili, ivi compresa la produzione imputabile delle centrali ibride;

      2. di qualsiasi potenza che producano energia elettrica dalle seguenti fonti rinnovabili:

      - eolica;
      - solare;
      - geotermica;
      - del moto ondoso;
      - maremotrice;
      - idraulica (limitatamente agli impianti ad acqua fluente).

      3. con potenza apparente nominale inferiore a 10 MVA alimentati da fonti non rinnovabili, ivi compresa la produzione non imputabile delle centrali ibride;

      4. con potenza apparente nominale uguale o superiore a 10 MVA, alimentati da fonti rinnovabili diverse dalla fonte eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice e idraulica, limitatamente, per quest’ultima fonte, agli impianti ad acqua fluente, purché nella titolarità di un autoproduttore (così come definito dall’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo n. 79/99).

      In sintesi si tratta degli impianti citati dall’articolo 13, commi 3 e 4, del decreto legislativo n. 387/03 e al comma 41 della legge n. 239/04.
    • 5. E’ possibile accedere al regime di ritiro dedicato per gli impianti già inclusi in altri tipi di convenzione con il GSE?
      Si, nel rispetto delle condizioni di accesso previste dal regime di ritiro dedicato, e comunque al netto dell’energia elettrica prodotta, immessa in rete e ceduta al GSE nell’ambito delle convenzioni in essere stipulate ai sensi dei provvedimenti Cip n. 15/89, n. 34/90, n. 6/92, nonché della deliberazione n. 108/97.
    • 6. Sono obbligato a cedere le mie eccedenze produttive al GSE?
      No, il regime di ritiro dedicato si pone quale alternativa al normale regime di vendita dell’energia elettrica e può essere attivato esclusivamente su richiesta del produttore.
    • 7. E’ necessario che il produttore richieda esplicitamente il ritiro dell’energia elettrica al GSE per potersi avvalere delle modalità di ritiro, delle condizioni economiche e delle semplificazioni previste dalla deliberazione AEEG?
      Sì, perché il produttore può scegliere di destinare commercialmente la propria produzione di energia elettrica a chi ritiene più opportuno (Borsa elettrica, cliente finale idoneo, cliente grossista) e non necessariamente al GSE.
    • 8. A cosa serve la convenzione stipulata tra il GSE e il produttore?
      La convenzione serve a regolare il ritiro commerciale dell’energia elettrica e sostituisce ogni altro adempimento contrattuale relativo alla cessione commerciale dell’energia elettrica, all’accesso ai servizi di dispacciamento e di trasporto.
    • 9. La convenzione sostituisce gli adempimenti relativi alla connessione dell’impianto?
      No, non sostituisce né gli adempimenti relativi alla connessione, né quelli relativi alla conclusione del regolamento di esercizio dell’impianto, né la regolazione relativa ad eventuali prelievi di energia elettrica effettuati dal produttore.
    • 10. E’ possibile richiedere il ritiro dedicato solo per una quota dell’energia prodotta?
      E’ previsto che l’adesione al regime di ritiro dedicato sia riferita all’intera quantità di energia elettrica immessa in rete dall’impianto (ad eccezione di quella ceduta nell’ambito di convenzioni di cessione pluriennali). Un autoproduttore che autoconsuma parte della propria produzione di energia elettrica, può richiedere il ritiro dell’energia elettrica non autoconsumata e immessa in rete.
    • 11. E’ possibile stipulare una convenzione per un periodo di tempo inferiore all’anno?
      Si, la convenzione ha una durata annuale tacitamente rinnovabile, il Produttore ha facoltà di recedere dalla presente convenzione in ogni momento della sua vigenza previo invio di disdetta a mezzo raccomandata almeno 60 giorni prima dalla data dalla quale si intende recedere.
    • 12. Se un impianto di cogenerazione ha una potenza elettrica superiore a 10 MVA e viene immessa in rete solo una parte della produzione di energia elettrica, corrispondente ad una potenza inferiore a 10 MVA, è possibile richiedere al GSE
      Ai sensi della legge n. 239/04 la soglia pari a 10 MVA è riferita alla potenza dell’impianto, non alla potenza immessa in rete. Pertanto l’energia elettrica prodotta da tale impianto e immessa in rete può essere ceduta al GSE solo se l’impianto è alimentato da fonti rinnovabili ed è nella titolarità di un autoproduttore.
      In generale, l’energia elettrica prodotta da un impianto di potenza uguale o superiore a 10 MVA alimentato da fonti rinnovabili diverse da quella eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice e idraulica, limitatamente, per quest’ultima fonte, agli impianti ad acqua fluente, può essere ceduta al GSE solo se l’impianto è nella titolarità di un autoproduttore.
    • 13. Quando può avere inizio il ritiro dedicato?
      Si deve distinguere tra gli impianti per i quali al 31 dicembre 2007 era in vigore una convenzione con il proprio gestore di rete e gli impianti che inviano istanza per la prima volta a partire dal 1° gennaio 2008.
      Impianti convenzionati con gestore di rete, scadente al 31 dicembre 2007.La convenzione con il GSE decorre dal 1° gennaio 2008 se il titolare di impianto invia istanza al GSE corredata da copia della precedente convenzione in scadenza, stipulata con il proprio gestore di rete. L’istanza deve essere proposta tempestivamente al GSE possibilmente entro il 2007. Date successive potranno essere prese in considerazione dal GSE che vaglierà caso per caso le motivazioni che hanno generato il ritardo nella domanda.

      Impianti che inviano per la prima volta istanza a partire dal 1° gennaio 2008
      Il ritiro dell’energia elettrica può avere inizio a decorrere dal decimo giorno successivo a quello in cui viene inoltrata istanza al GSE. Tuttavia ciò presuppone che il GSE abbia ricevuto, controllato e valicato l’istanza, per cui il termine di 10 giorni potrebbe rappresentare un termine minimo. Nel caso di inoltro a mano o tramite corriere o tramite posta prioritaria o posta ordinaria, la data di inoltro coincide con la data di ricevimento della domanda medesima da parte del GSE, come da quest’ultimo registrata.
  • Istruzioni di accesso ‎ (3)
    • 1. Quali sono le modalità di accesso al regime di ritiro dedicato?
      E’ previsto che:

      a) il produttore avente titolo possa scegliere di avvalersi del ritiro dedicato presentando istanza al GSE;

      b) il produttore sia tenuto a registrarsi presso il GSE e a fornire i dati dell’impianto nel sistema informatico appositamente predisposto dal GSE;

      c) il produttore sottoscriva una convenzione annuale (tacitamente rinnovabile).
    • 2. Perché non è possibile proporre più istanze per impianti che insistono su un punto di connessione con unico “Codice Identificativo”?
      Per accedere al regime di ritiro dedicato dell’energia elettrica è necessario indicare il codice identificativo del punto di connessione dell’impianto in modo che vi sia una relazione univoca tra tale punto e l’impianto.

      Qualora i diversi impianti abbiano un “Codice SAPR” unico sul punto di connessione, non è possibile distinguere l’energia elettrica relativa a ciascun impianto a meno di una suddivisione pro quota che deve essere comunicata e verificata dal GSE.

      Nei casi in cui ad un unico punto di connessione alla rete risultino connessi diversi impianti identificati da Terna e dal Gestore di rete competente con lo stesso “Codice SAPR”, sarà necessario contattare il GSE (e-mail: segnalazioni280@gse.it) per dargli modo di autorizzare la presentazione delle ulteriori istanze per ogni altro impianto sotteso allo stesso punto di connessione.
    • 3. Perché deve essere inviato un fax di conferma per poter essere abilitati a proseguire nell’inserimento dei dati tecnici di impianto?
      La registrazione sul portale informatico del GSE è nominativa. Ciò comporta che il soggetto che intende chiedere il ritiro dedicato dell'energia elettrica prodotta, deve innanzi tutto seguire la procedura guidata di registrazione per l'inserimento dei propri dati anagrafici.

      L'effettuazione con successo della registrazione su portale informatico comporta l'invio all’utente di una prima e-mail di conferma con le ulteriori istruzioni necessarie per rendere definitiva la sua registrazione e ricevere una seconda e-mail contenente lo userID e la password per l'accesso alla pagina relativa agli impianti della propria società.

      Per ottenere l’abilitazione per l’accesso all’applicazione informatica per il ritiro dedicato (RID), la Società richiedente deve inviare un’apposita richiesta redatta su carta intestata e firmata dal legale rappresentante – secondo il fac-simile disponibile sul sito internet del GSE – contenente l’elenco nominativo degli utenti registrati per i quali si richiede l’abilitazione.

      La richiesta di abilitazione deve essere inviata tramite fax al GSE al numero 06.8011.2023.

      Tale procedura è necessaria per garantire al GSE che gli utenti registrati siano effettivamente autorizzati dalla Società ad accedere al portale informatico su cui sono presenti dati sensibili e riservati.
  • Tecniche (14)
    • 1. Cosa si intende per energia elettrica immessa?
      Ai fini della remunerazione dell’energia elettrica e della disciplina degli sbilanciamenti, è l’energia elettrica effettivamente immessa nella rete con obbligo di connessione di terzi, aumentata di un fattore percentuale, nel caso di punti di immissione in bassa tensione e in media tensione, secondo quanto riportato nella seguente tabella, colonna “A”, ripresa dalla Deliberazione AEEG n. 111/06 (modificata dalla Del. AEEG 350/07). Si veda anche la FAQ 38
    • 2. Quale è il coefficiente di perdita applicato al corrispettivo di trasporto?
      La determinazione del corrispettivo per il servizio di trasporto (art. 13 del. AEEG 348/07) viene fatta sull’energia elettrica effettivamente immessa nella rete, aumentata di un fattore percentuale per punti di immissione in bassa tensione e in media tensione, secondo quanto riportato nella seguente tabella, colonna "A", ripresa dalla Deliberazione AEEG n. 340/07. Si veda anche la FAQ 38.
    • 3. Cosa si intende per gestore di rete?
      Il gestore di rete è la persona fisica o giuridica responsabile, anche non avendone la proprietà, della gestione di una rete elettrica con obbligo di connessione di terzi, nonché delle attività di manutenzione e di sviluppo della medesima, ivi inclusi Terna e le imprese distributrici, di cui al decreto legislativo n. 79/99.
    • 4. Cosa si intende per impianto idroelettrico?
      L’impianto idroelettrico è l’insieme delle opere di presa, di adduzione e di restituzione, delle opere civili ed elettromeccaniche a cui è associato il disciplinare di concessione di derivazione d’acqua. Nel caso in cui più impianti idroelettrici, tra loro indipendenti e ciascuno con un proprio punto di connessione alla rete, abbiano un solo disciplinare di concessione idroelettrica riferito a un valore unico di potenza nominale media annua per l’insieme degli impianti, ai soli fini dell’applicazione del presente provvedimento, essi sono trattati come impianti separati, ciascuno con un valore di potenza nominale media annua ottenuto attribuendo il valore complessivo in maniera
      proporzionale alla potenza attiva nominale del singolo impianto.
    • 5. Cosa si intende per impianto?
      Un impianto (non idroelettrico) è l’insieme dei gruppi di generazione di energia elettrica posti a monte del punto di connessione con la rete con obbligo di connessione di terzi, caratterizzati da una o più interconnessioni funzionali.
    • 6. Cosa si intende per interconnessione funzionale?
      L’interconnessione funzionale è:

      1) dal punto di vista termico, la presenza di uno o più sistemi per il recupero del calore utile condivisi tra i vari gruppi di generazione.

      2) dal punto di vista elettrico e impiantistico, la presenza di uno o più vincoli che impedisce la gestione separata di ogni gruppo di generazione.
    • 7. Perché se dichiaro di essere titolare di più impianti con un unico codice impianto l’applicazione informatica blocca la registrazione ed è necessario contattare il GSE?
      Nei casi in cui ad unico codice impianto corrispondano più gruppi di produzione di energia elettrica, tali gruppi possono essere considerati singolarmente come impianti distinti se sono completamente indipendenti da un punto di vista costruttivo e funzionale e dunque possono operare in modo del tutto autonomo. A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, i gruppi di produzione possono essere considerati impianti distinti se ogni singolo gruppo di produzione presenta propri circuiti di alimentazione del combustibile, propri contatori UTF e/o propri trasformatori elevatori. In modo analogo ogni singolo gruppo di produzione presenta finalità differenti dai rimanenti (ad esempio un gruppo destinato alla produzione combinata di energia elettrica e calore e un gruppo finalizzato ad un recupero energetico) e/o se ogni singolo gruppo può avere accesso ad un regime di cessione commerciale differente o ad una differente valorizzazione commerciale dell'energia all'interno dello stesso regime di cessione (ad esempio prezzi minimi garantiti).

      In tutti questi casi è indispensabile segnalare al GSE la presenza delle caratteristiche sopra descritte in modo che possano essere utilizzate correttamente in fase di gestione commerciale dei corrispettivi collegati.
    • 8. Cosa si intende per potenza apparente nominale di un generatore?
      La potenza apparente nominale di un generatore è il dato di potenza espresso in MVA riportato sui dati di targa del generatore medesimo, come fissato all’atto del collaudo, della messa in servizio, o rideterminato a seguito di interventi di riqualificazione del macchinario.
    • 9. Cosa si intende per potenza apparente nominale di un impianto?
      La potenza apparente nominale di un impianto è la somma, espressa in MVA, delle potenze apparenti nominali dei generatori che costituiscono l’impianto.
    • 10. Cosa si intende per potenza attiva nominale di un generatore?
      La potenza attiva nominale di un generatore è la massima potenza attiva espressa in MW (calcolata moltiplicando la potenza apparente nominale in MVA per il fattore di potenza nominale) erogabile in regime continuo che è riportata sui dati di targa del generatore, come fissati all’atto del collaudo, della messa in servizio, o rideterminati a seguito di interventi di riqualificazione del macchinario.
    • 11. Cosa si intende per potenza attiva nominale di un impianto?
      La potenza attiva nominale di un impianto è la somma, espressa in MW, delle potenze attive nominali dei generatori che costituiscono l’impianto.
    • 12. Cosa si intende per potenza attiva nominale media annua?
      La potenza nominale media annua, richiesta per i soli impianti idroelettrici, è la potenza nominale di concessione di derivazione d’acqua.
    • 13. Quali sono i passi da affrontare nel caso in cui più impianti presentino un unico punto di connessione alla rete e non sia possibile misurare separatamente le quantità di energia elettrica immesse in rete da ciascun impianto?
      Per accedere al regime di ritiro dedicato dell’energia elettrica è necessario indicare il codice identificativo del punto di connessione dell’impianto in modo che vi sia una relazione univoca tra tale punto e l’impianto.

      Nei casi in cui ad un unico punto di connessione alla rete risultino connessi diversi impianti identificati da Terna e dal Gestore di rete competente con lo stesso Codice SAPR, sarà necessario contattare il GSE (e-mail: segnalazioni280@gse.it) per dargli modo di autorizzare la presentazione delle ulteriori istanze per ogni altro impianto sotteso allo stesso punto di connessione.
    • 14. Per quale tipologia di impianti e perché si devono trasmettere al GSE i dati storici relativi alla disponibilità della fonte e alle immissioni dell’energia elettrica, oltre che altri dati eventualmente richiesti dal GSE?
      Questo onere è in capo ai produttori titolari di impianti alimentati a fonti rinnovabili non programmabili ed è stato introdotto al fine di consentire il miglioramento delle previsioni di immissione di energia elettrica da tali impianti.

      Al GSE è stato infatti assegnato dall’Autorità il compito di implementare procedure per l’ottimizzazione delle previsioni delle immissioni di energia elettrica in rete ai fini di una corretta trasmissione di offerte sul mercato elettrico per singola unità di produzione o per aggregati di impianti non programmabili.